Il pepe al culo
Conosciamo gia’ la definizione di pepe al culo: significa che uno non ha fatto un tubo fino all’ultimo secondo e, quando poi si trova a dover rispondere di un risultato atteso, deve fare la corsa dell’asino per non fare una figura barbina e per non essere preso a calci. Da questo deriva l’espressione “mettere il pepe al culo”, cioe’ esercitare una forte pressione su terzi affinche’ questi consegnino il risultato atteso entro i tempi stabiliti.
Esistono culture al mondo che, quasi mai, necessitano di pepe al culo; ma ce ne sono altre alle quali bisognerebbe applicare un cestello pieno di pepe di cayenna alle chiappe e lasciarlo li’ in saecula saeculorum, stando attenti che sia sempre sufficientemente pieno.
Tra i Paesi che aderiscono a questa prassi c’e’ senz’altro l’Italia, ed e’ pure posizionata piuttosto bene in classifica, ma non e’ sola: ci sono Francia, Spagna e Portogallo, Grecia ed i Balcani in generale, ed alcuni paesi dell’Europa dell’Est. Spostandoci nelle Americhe possiamo dire che praticamente tutta l’America Centrale e quella del Sud rispondono bene alla descrizione. Per l’Africa verifichiamo solo la fascia settentrionale costiera ed il Sud Africa (il resto, poveracci lasciamoli stare). La prima il problema ce l’ha, la seconda molto meno.
Andiamo all’Asia: diciamo che qua stanno messi tutti piu’ o meno maluccio, con alcune eccezioni, tipo Cina (ma solo perche’ se non performano li bastonano) e Giappone, perche’ il Giappone e’ il Mondo dei Robot. Ma se andiamo all’Indonesia, e soprattutto all’India e dintorni, allora entriamo in un tunnel senza uscita.
Gli indiani e simil-indiani (Pakistan, Bagladesh…) rappresentano la summa teologica del concetto di pepe al culo, perche’ il loro cestello bisognerebbe riempirlo di cobra per farli muovere un po’. Per gli indiani il concetto di tempo e’ molto astratto, mentre sono molto concreti nel mentire e nell’imbrogliare. Qualcuno sta per dire: “allora sono come noi italiani!”.
E no, cazzo! Noi italiani a confronto siamo svizzeri! Anzi, da italiano mi offendo se mi paragonano a un indiano.
Ma tornando al problema generale: come mai esiste questa divisione tra coloro che necessitano di pepe al culo e coloro che invece ne possono fare tranquillamente a meno?
Secondo me la questione e’ prima coloniale e poi geografica. Il Mondo moderno si divide in Coloni e Colonizzati. Tutti i paesi colonizzati, o comunque fortemente controllati per lunghi periodi, hanno ereditato quasi sempre l’attitudine dei loro “signori”. Tanto per dire: gli USA dall’Inghilterra, Il Brasile e l’Argentina da Portogallo e dalla Spagna. Cominciano a tornare i conti?
Allora vediamo…. la fascia costiera dell’Africa dalla Francia, il Sud Africa dall’Inghilterra. Meglio adesso? Come dite? L’Egitto? Ah beh, ma qua entriamo in una faccenda politica, dove il retaggio coloniale si mescola con la religione. Vogliamo dire che, con qualche limitatissima eccezione, gli stati Islamici rientrano tra coloro che hanno bisogno del pepe? E diciamolo dai!
E l’India allora? Ma cazzo ‘sti indiani sono sempre diversi… gli Inglesi hanno passato meta’ di tutte le Ere Geologiche conosciute in India, e’ possibile che gli indiani non abbiano imparato una fava? Ma proprio niente, neanche l’inglese??
Questa cosa per me e’ un po’ misteriosa, pero’ qualche spiegazione ci puo’ essere. Prima di tutto il Karma: eh… so’ cattivo… che devo fare? La prossima vita andra’ meglio… E poi la miseria e la poverta’ che li attanaglia da sempre: devo fottere il mio prossimo per definizione altrimenti non becco un beneamato.
Risolta piu’ o meno la questione coloniale, passiamo a quella geografica, risalendo ai colonizzatori che si possono posizionare tutti nel Vecchio Continente. Bene, l’Inghilterra e i Paesi Bassi sono a Nord, mentre Francia, Italia (oddio non e’ che noi si sia colonizzato granche’, ma comunque…) e Penisola Iberica sono al Sud. Vogliamo dire che per qualche fattore ambientale, forse legato al clima, ma anche al retaggio Barbarico/Germanico che c’e’ o non c’e’, nei due DNA esiste un’attitudine diversa? Lo vogliamo dire? E diciamolo che tanto, secondo me, e’ proprio cosi’ che funziona!
Avete qualche idea, oh Voi che leggete?
Qui c’e’ da compiere un Victoricidio!
CaVo, ma come, tu te ne vai a tiVaVe calci ad un pallone a Milano? Sai cosa ti dico, io Vesto qui, uffa, a Los Angeles, devo seguiVe la mia caVVieVa, non posso mica venire a cazzeggiaVe in LombaVdia con te!
Ma no amore, dai, su vieni con me, che tanto quei coglioni del Milan mi danno una valanga di soldi, e sono pronti a soddisfare tutti i nostri capricci, pur di avere me al Meazza a fare una mazza.
Uffa, va bene amoVe, alloVa ci vengo… peVo’… peVo’ voglio toglieVmi qualche sfizzietto, si insomma, cosucce, cosi’ tanto peV gaVantiVmi un minimo di tVanquillita’.
Dunque, pVima cosa, dove si tVova ‘sto campo dove ti vai ad allenaVe? A San SiVo? Oh my God! Too faV! Come faccio io con la MeVcedes a veniVti a vedeVe? Sai che tVaffico? Oh deaV… Fai cosi’, chiedi un elicotteVo sempVe a disposizione, 24 oVe su 24, che non si mai che tu ti debba allenaVe anche di notte…
Poi, vediamo… dove mi sciacquo le membVa ogni qual volta ne ho voglia? Ma si’, fai metteVe una tinozza da 100 metVi quadVi in giaVdino, cosi’ c’e’ posto anche peV le bambine e non stiamo tVoppo stVetti.
E dopo che mi sono fatta due maVoni cosi’ in piscina che faccio? Oh, che noia questa LombaVdia… alloVa voglio anche il centVo teVmale, l’idVomassaggio, il fitness centeV col salone di bellezza, e puVe un paVVucchieVe peVsonale, sempVe pVonto a soddisfaVe i miei capVicci, 24 oVe su 24. Non si sa mai mi dovesse seVvive una peVmanente alle quattVo del mattino…
Poi my deaV, le bambine devono pattinaVe… non voVVai mica metteVle in mano al pVimo scalzacani per passa? Chiama quella, come si chiama quella cosa li’? Ma si quella che ha vinto gli EuVopei di pattinaggio nel 2007 e nel 2008? CaVolina KostneV, chiama quella!
La versione giornalistica di questa storia la trovate qui.
Nel frattempo posso? MA VA A CAGARE VA! E, tra l’altro, la Kostner ha gia’ risposto la stessa cosa, anche se molto piu’ educatamente.
Il Video della Domenica: Disamparados
Un bellissimo pezzo scritto da Pierangelo Bertoli e dai Tazenda. Questo e’ un arrangiamento cantato da Andrea Parodi (fondatore e leader dei Tazenda) quando era ancora nel pieno della forma e con la sua voce cristallina intatta, fino a tonalita’ impossibili per un comune mortale. Preferisco ricordamelo cosi’ (e’ deceduto nel 2006 a soli 41 anni per una brutta malattia contro la quale ha combattuto fino alla fine).
Ammazza America’ all right!
Oh, poi dice che non so’ forti ‘sti americani, nel caso particolare quelli di Google.
Che hanno fatto? Orbene (bello orbene, me lo devo ricordare…), analizzando i dati del loro motore di ricerca, si sono accorti che in certi periodi dell’anno il numero delle chiavi quali febbre, influenza, tosse, allergia et similia aumenta in modo significativo, per poi decrescere di conseguenza.
Facile direte voi! Arriva l’autunno, la gente si ammala e va su Google a cercare i sintomi ed i rimedi. Poi guarisce e ciao.
Si facile, ma quello che stupisce e’ la qualita’ dei risultati: negli USA c’e’ il CDC, che e’ un istituto pubblico che controlla e fornisce supporto alla prevenzione delle malattie. Quindi i dati di questo CDC sono dati ufficiali, raccolti sul campo dai vari ospedali, medici, cliniche, centri di ricerca e che altro non so.
Bene, in Google hanno dimostrato, con accuratezza piu’ che accettabile, che loro riescono ad avere accesso agli stessi dati con almeno un paio di settimane di anticipo, perche’ prelevati direttamente alla fonte (gli utenti del Web). Se cliccate su questo link, vi spiegano tutto loro, con un bel grafico animato che mette bene in evidenza sia il divario temporale tra Google ed il CDC e sia l’affidabilita’ dei dati.
Ora, se volete sapere come andra’ l’influenza negli USA quest’anno, questo e’ il grafico che fa per voi:
Se invece volete sapere a che serve conoscere tutto cio’ con due settimane di anticipo rispetto al CDC, vi rispondo che, forse, non serve a nulla. Ma e’ indicativo quanto l’informazione (in questo caso involontaria) generata dagli utenti possa essere raccolta e decodificata in modo significativo. Ci stiamo per caso spostando dallo User Generated Content verso lo User Generated Data? Magari potrebbe essere questo il passo verso il Web 3.0 di cui tanti parlano, ma nessuno sa cosa sia. Un Web non solo sociale ma socialmente utile.
Ora pero’ approfitto di questo POST per provare la funzione “Add Poll”. Ecco qua:
AGGIORNAMENTO: “Add Poll” funziona un po’ alla pene di segugio. Il campo che contiene la domanda ha una lunghezza limitata e, secondo me, non sufficiente. Quando ci si accorge di aver scritto una domanda troppo lunga e si edita il Poll, la funzione Salva non aggiorna subito, quindi non si capisce bene se le modifiche abbiano funzionato oppure no.