Buoni vecchi americani!
Vi piace la vela? A me piace molto, da ragazzo mi sono divertito un po’ sulle coste della Campania. Vi piace la America’s Cup? A me piace in modo esagerato, fin dai tempi di Azzurra e di Cino Ricci. Come non emozionarsi al ricordo del Moro di Venezia prima, e, in tempi piu’ recenti, di Luna Rossa? Si, lo so, e’ una competizione anacronistica, perche’ e’ roba per ricconi, pero’ ha un fascino tutto suo, ed e’ un mito che, in un modo o nell’altro, resiste da circa 160 anni.
Le due ultime edizioni hanno visto una grossa anomalia: un team svizzero che prima strappa la coppa ai neozelandesi nel 2003 (come se gli abitanti di Bormio si dimostrassero pescatori piu’ abili degli amalfitani), e poi la difende, sempre contro i kiwi, nel 2007. Insomma, gente che il mare non lo vede nemmeno col binocolo che offre lezioni di vela a tutto il resto del Mondo. La spiegazione e’ semplice: non importa dove sia registrata la societa’ proprietaria della barca, contano i soldi del patron (Ernesto Bertarelli nel caso di Alinghi), l’equipaggio e i progettisti. E tutta ‘sta roba, di svizzero, ha ben poco.
Ma torniamo a noi. L’edizione di quest’anno e’ stata caratterizzata da due fatti: le scelte estreme del defender (Alinghi) che ha facolta’ di decidere praticamente ogni aspetto della sfida, e le battaglie tra gli avvocati delle due parti, che si sono protratte per anni. Alla fine la decisione e’ arrivata all’ultima ora: si naviga in Spagna, a Valencia, con barche multiscafo (tipo i catamarani, prima volta nella storia della Coppa). Tutto il resto “fate come vi pare e spendete quello che volete”. Devo ammettere che, con questa formula, che tra l’altro ha escluso tutti gli altri sfidanti, la cosa e’ sembrata un litigio fra due bambini viziati che si contendevano un lecca-lecca tempestato di diamanti, pero’ questa volta e’ andata cosi’, e c’e’ poco da fare.
Ah, dimenticavo di parlare dello sfidante: Larry Ellison, sovrano di Oracle, multimiliardario, con le spalle coperte pure dalla BMW. Il budget? Boh, nessuno lo sa, ma si parla di circa 200 milioni di dollari spesi solo per la costruzione della barca. Ma neanche Bertarelli si e’ fatto mancare nulla, anzi… col risultato che a Valencia si sono presentati due mostri del mare. Apparentemente simili, ma molto diversi. Prima di tutto lo scafo: OracleBMW e’ un trimarano, con lo scafo centrale decisamente piu’ grande delle due gongole laterali. Alinghi e’ un bimarano, quindi due gondole e niente corpo centrale. Ma la vera differenza l’hanno fatta gli americani, mettendo in campo tutta la creativita’ possibile e tutta la tecnologia disponibile, progettando l’intera barca a partire da un foglio bianco. E hanno lasciato tutti a bocca aperta, reinventandosi il concetto di vela, e presentandosi in acqua con una randa ridiga di circa 650 mq (!), piu’ grossa dell’ala di un Boeing 747, corredata di nove flap indipendenti, tutti controllati da un computer. Risultato? Variazioni istantanee e precisissime della configurazione velica, con un’efficienza mai vista prima. Nonostante il peso di oltre una tonnellata in piu’ rispetto alla soluzione tradizionale di Alinghi, compensata solo in parte dal fatto di necessitare di 4 uomini in meno a bordo, questo incredibile pezzo d’ingegneria ha sicuramente rivoluzionato il modo di andare a vela. La gara era al meglio delle tre prove. Nelle prime due, Oracle ha semplicemente sottomesso Alinghi (che solo nella seconda regata ha dato l’impressione di potersi misurare alla pari per un pochino nella prima bolina), infliggendole distacchi abissali e, tanto per gradire, anche due penalita’ (una penalita’ si sconta facendo compiere un giro di 360 gradi all’imbarcazione).
OracleBMW in acqua sembra un aereo che vola a pochi metri dalla superficie e sfiora il pelo solo con una delle gondole. Chi ha visto le gare capisce cosa intendo, e’ stato un spettacolo senza eguali e senza precedenti. Un volo emozionante, sempre tra i 20 e i 30 nodi, che e’, per capirci, il range di velocita’ di un aliscafo!!
Alinghi non era brutta da vedere, ma sembrava la sorella sfortunata della barca americana.
Che dire? Non c’e’ stato match race, cioe’ la caratteristica tipica delle regate di Coppa America (ma non solo), per il semplice fatto che le due barche provenivano da due pianeti diversi, con Oracle che guadagnava un metro al secondo, invece del solito metro al minuto che potevano spuntare “le barche di una volta”, cioe’ quelle tradizionali a scafo singolo. La barca di Ellison ha messo in campo un potenza tale da non consentire repliche, una capacita’ di gestire i salti e i buchi di vento inaudita, e in virtu’ di cio’ il mare ha emesso un verdetto incontrovertibile e piuttosto imbarazzante per Bertarelli & Co.
La buona notizia e’ che Oracle ha gia’ ricevuto la prima sfida: infatti, mentre la barca superava la linea del traguardo, Vincenzo Onorato, armatore di Mascalzone Latino, firmava i documenti in presenza dello stesso Larry Ellison. Da qui in poi, si vedra’, io pero’ aspetto Luna Rossa!
Chiudo con un video di 1:36, giusto farvi vedere OracleBMW in azione, con i gommoni che faticano a starle dietro.
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14 febbraio 2010 - Posted by tuttoqua | Aziende e dipendenti, Cose da ricordare, Cose tecniche | alinghi, americas cup 2010, barche a vela, bertarelli, bmw, competizioni veliche, ellison, match race, nuove tecnologie, oracle, trimarano, vela rigida
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Pingback di Buoni vecchi americani! « TuttoQua? | Vela | 14 febbraio 2010 |
Visto che hai seguito tutta la faccenda, mi spieghi che cazzo è successo?
No, dico, che fine hanno fatto tutti quanti gli sfidanti?
E la LV Cup, che definiva lo sfidante, non c’è più?
Ho sentito di polemiche, contese legali…
E per cosa? Per barche che, invece di navigare, volano?
E tutti quei carnoni che giravano le manette a palla?
Servomeccanismi, elettronica… Si sono formulaunizzati anche loro?
Io, di vento sul mare, so solo che mi rompe i coglioni quando vado a pescare, però tutta la storia della Coppa America mi svagava un casino.
E mò?…
Dottordivago
E mo’ speriamo che la prossima edizione sia migliore di questa. Io ci conto, visto che la coppa e’ tornata in mano agli americani che hanno sempre organizzato delle edizioni magnifiche. In sostanza e’ successo che Alighi ha stabilito un regolamento che stava sul cazzo a tutti, per cui alla fine solo quelli di Oracle hanno lanciato la sfida. Ovviamente, a questo punto, la LVC e’ andata a farsi benedire, tanto non serviva piu’ a niente visto che erano solo in due. Ma si fara’ comunque, a parte, e la location sara’ La Maddalena (finalmente!). Eccoti un bel link: http://www.paradisola.it/rassegna_stampa_sardegna/news_item.asp?NewsID=3851. Speriamo che ce la facciano vedere, ma per fortuna c’e’ il Web e qualcosa di buono ci scappa sempre.
I grinder c’erano sempre, ma erano azionati da motori, quindi i bestioni che giravano a manetta sono rimasti a casa…