Di battesimi, varie ed eventuali
Siamo rientrati ieri da Torre del Greco, dove eravamo andati venerdi per il Battesimo di TuttoQua Little Boy. la Scelta del posto non e’ casuale ovviamente: infatti a TdG (per brevita’), ci sono i nostri amatissimi Indonapoletani a cui, a suo tempo, avevamo chiesto se volevano onorarci nel tenere a battesimo il pupo, come Padrino e Madrina. Per chi e’ cattolico, il Battesimo e’ un momento cruciale, perche’ il destinatario del sacramento in questione diviene a tutti gli effetti Figlio di Dio. Non che non lo fosse prima, ma farlo significa compiere una scelta precisa, volontaria e consapevole, ed equivale a varcare un confine importante. Se si crede nell’esistenza del maligno (in qualsiasi forma lo vogliate immaginare), sapere che il nostro pistolotto ora riceve uno sguardo particolare dall’alto, cosi’ che sia protetto e controllato a vista, ci regala una sensazione di serenita’.
Quindi, siamo andati, abbiamo celebrato con una cerimonia raccolta e molto toccante, e abbiano festeggiato con pranzi e cene luculliane.
Sono assolutamente necessari alcuni ringraziamenti:
A Nello e Marianna, per averci accolto e ospitato nell’atmosfera piu’ bella che ci potessimo aspettare, per aver organizzato tutto alla perfezione e per averci fatto passare un weekend indimenticabile. Grazie, siete gli amici piu’ belli del Mondo, e TuttoQua Little Boy ci tiene a mandarvi un bacino speciale.
Ai genitori di Marianna (con annessi sorella e marito), che ci hanno trattato come figli/fratelli, e ci hanno pure fatto gli spaghetti alle vongole piu’ buoni del Sistema Solare (piu’ alcune tonnellate di altri generi di carattere manduca-bevitorio su cui non mi dilungo per evitare di intasare il server di WordPress). Grazie, siete nei nostri cuori!
A Mimmuzzo, che ha messo a disposizione la sua raffinatissima arte coreografic-fotografica, e che ha immortalato per noi e per il nostro Moncicci’ la cerimonia. Grazie Mimmuzzo, tu si’ proprio nu’ babba’!
A Ernesto & C., che nella sua generosita’ e nel suo affetto, non solo ci ha trattati da re, ma ci ha fatto mangiare per due giorni in modo pantagruelico. E ci ha fatto alloggiare nel suo meraviglioso Casa Rossa 1888, un albergo ristorante che, quest’anno, ha compiuto la bellezza di 121 (centoventuno anni!). Quindi, se vi capita di andare da quelle parti, andate alla Casa Rossa e non ve ne pentirete, ma soprattutto non confondetevi con la Casina Rossa che non c’entra un bel niente! Ovviamente non dite che vi mando io, ma dite che vi mandano gli Indonapoletani, perche’ i loro nomi, magicamente, spalancano porte e distendendono tappeti rossi al suolo, mentre dal cielo cadono petali di rosa da ogniddove. Grazie Ernesto, tu e la tua combriccola siete i sovrani induscussi della ristorazione!
Ora, non vorrei insistere troppo sulla locascion, pero’ dovete sapere che il Golfo di Napoli (TdG si trova praticamente al centro del Golfo), e’ uno dei luoghi piu’ incantevoli del Mondo. Ma non lo dico io, lo dicono poeti e scrittori da migliaia di anni. Avete Capri di fronte, Napoli e Ischia a destra e Sorrento a sinistra. Vi basta? No? Allora guardate questo tramonto (foto cliccabile e ingrandibile, in formato 3264 x 2448 scattata col mio Samsung HD Omnia da 8 Mpixel il 24 Ottobre).
Che voglia di andare, neh?
Catinaccio Rosengarten
Martedi scorso, utilizzando come scusa il compleanno di TuttoQua Girl, ma in realta’ a causa del caldo mostruoso che ci stava consumando, siamo fuggiti via col camper. Pochi giorni, giusto per cambiare aria e consentire al pargolo (che per la cronaca oggi ha 41 giorni) di respirare un po’ e far respirare pure noi.
Il fatto che a noi piacciano le Dolomiti non e’ un mistero, e questa volta abbiamo scelto la Val di Fassa, e per la precisione un paesino che si chiama Pozza di Fassa. Il campeggio in cui ci siamo sistemati e’ il Catinaccio Rosengarten, perche’ sorge proprio sotto il Monte Catinaccio, di cui abbiamo una diapositiva:
Il camping e’ bello, sufficientemente piccolo, ottimamente attrezzato (anche con WiFi a 3 Euro ogni 2 ore). I bagni, poi, sono uno spettacolo: nuovi di zecca e con tanto di baby room, che a noi torna particolarmente utile di questi tempi. Noi siamo qui (freccia rossa):
Oltre la recinzione scorre un torrente, e di fronte a noi si erge la Cima Dodici, altra maestosa roccia dolomitica, di cui, guarda caso, abbiamo giustappunto un’altra diapositiva:
Il camping e’ vicinissimo al paese (10 minuti a piedi) e la vita, sia di giorno e sia di sera, non manca. A pochi minuti di autobus si possono raggiungere altri paesi, tra cui Canazei, che non dovrebbe aver bisogno di presentazioni. Oppure si puo’ andare a Moena, dove c’e’ un autonoleggio, prendere una macchina e andare in giro su per i passi. Per gli amanti del trekking, e’ pieno zeppo di sentieri, adatti ad ogni palato e a ogni gamba, quindi non ci si annoia mai. Infine, se vi piace il wellness, ci sono almeno un paio di alberghi che fanno al caso vostro. Aggiungo che si mangia bene, i prezzi sono accettabili e i ladini sono brava gente. L’unica cosa e’ che sono simpatici come un calcio nelle balle. Come dire… freddini, che dopo averci conversato per un po’, la domanda che nasce spontanea e’: “ma che gli ho fatto a questo?”.
E poi hanno un altro difetto clamoroso: non sanno dare indicazioni. Stamattina, ad esempio, abbiamo chiesto alla receiption se ci fosse un maneggio nei dintorni: “si, basta seguire la strada principale, e lo trovate a 600 metri dal campeggio”.
Allora, come si suol dire, siamo proprio a cavallo, andiamo! Dopo due chilometri di statale, sotto il sole (che picchia, ve lo assicuro), abbiano iniziato a chiederci dove fossimo finiti e, soprattutto, dove fosse finito il maneggio. Allora siamo entrati in un hotel, e abbiamo chiesto lumi alla proprieta’: “guardi, basta andare giu’ di la’, sara’ al massimo 1 Km. Pero’, visto che avete il passeggino, e sulla statale non c’e’ marciapiede, (ma va che non l’avevamo notato, ndr), vi conviene girare su di qua, passare per il prato laggiu’, scavalcare il ponticello e siete arrivati”. Beh, facile…
…li mortacci loro!! Una cazzo di salita, un prato con un sentiero che sembrava il Camel Trophy e, dulcis in fundo, una discesa ripidissima di terra smossa per tornare sulla strada (con la carrozzina!). Almeno, alla fine dell’agonia, al maneggio ci siamo arrivati… ma solo per vederlo chiudere! SLAM! Apre alle 10:00 e chiude alle 12:00, e poi riapre alle 14:00. Vabbe’, ci sara’ un ristorante dove mangiare e aspettare, no? “Scusi, c’e’ un posto dove mangiare?”. “Si, a Vigo di Fassa!”. Che significa il posto dov’eravamo quando ci siamo fermati a chiedere informazioni all’hotel, cioe’ prima del salitone, del prato malefico e di tutto il resto!! Tutti i maneggi del pianeta fanno orario continuato e hanno almeno un bar, tranne questo! Pazienza: che facciamo, torniamo indietro? Per forza, ma dalla statale no, troppo pericoloso.
Ehm… risaliamo da dove siamo passati prima. Vi giuro che, dopo aver spinto la carrozzina su per la salitona di terra, ho desiderato ardentemente di spirare sul posto e di ricongiungermi col Padre, salvo ritornare sui miei passi per non lasciare moglie e figli sperduti su un prato dolomitico!
Venite pure in Val di Fassa, ma se amate i cavalli, allora lasciate perdere.
Un po’ di Croazia per lavare via l’India
E per cercare di rimettere la schiena un po’ a posto, aggiungo. Siamo partiti e arrivati ieri, la Croazia la conosciamo bene, ma sull’isola di Krk non c’eravamo mai fermati. Prima nota: nonostante tutto non sono ancora sicuro della pronuncia… come si fa a pronunciare una parola di tre lettere senza consonanti vocali? K-R-K… pensateci e fatemelo sapere. Io dico KE-RE-KE piu’ o meno, TuttoQua Girl, in preda ai fumi della gravidanza all’ottavo mese, la chiama direttamente KI-RI-KU’ con tanto di accento finale, e chi siamo noi per contraddirla? Per non parlare del fatto che Tutto Qua Boy la chiama Kirk, come se fosse il capitano dell’Enterprise! Vabbe’…
Il campeggio che abbiamo scelto e’ questo, noi siamo sotto gli alberi che nella foto che si vede sul sito del campeggio, si trovano piu’ o meno a ore 11, a circa 10 metri dalla spiaggia. Il camping e’ a tre stelle (che in Croazia significa mooooolto, ma moooooolto bello), a 5 minuti a piedi dal paesino e con tanto di market-edicola-ristorantino appena fuori dai recinti. Ristorantino di cui abbiamo una diapositiva (ricordatevi che e’ cliccabile e ingrandibile):
La brevissima distanza dal paese e’ stata un fattore cruciale di scelta per noi, visto che giriamo in camper. Di solito ci portiamo dietro le bici, ma quest’anno, con il mio osso sacro dissacrato e con la mia signora che nasconde un pallone da basket sotto le vesti, ci avrebbero ricoverato alla neuro se ci fossimo messi a pedalare in giro.
Ma la ficiar piu’ entusiasmante ce l’avete sotto gli occhi mentre mi leggete: l’80% del campeggio (11 ettari) e’ WiFi! Fantastico! E dire che quando siamo arrivati ieri c’hanno messo temporaneamente in una piazzolaccia minuscola al sole nel sedere degli 11 ettari, di WiFi nemmeno a parlarne. Allora sono andato in reception a piedi (sara’ almeno 1 Km sotto il sole con due salitacce che Dio le abbia in gloria), e mi hanno detto: “Internet c’e’ qui in reception”. Pazienza, mi sono detto, mi faro’ uno scarpinetto al giorno, che magari poi non mi fa neanche tanto male, e verro’ a leggere la posta e aggiornare il blog. E cosi’ e’ stato oggi: alle 17:00, col solleone che mi baciava ardentemente il collo, mi sono caricato lo zainetto in spalla e ho sgambettato fino all’agognato luogo di cui sopra. Arrivo e scopro che la batteria del laptop e’ in riserva e, ovviamente, loro hanno le spine Siemens. Indovinate chi, tra me e loro, aveva l’adattarore giusto? Io! Pero’ l’avevo nel camper, con 1 Km di nero asfalto a dividerci.
Ma li mort… ehm… vabbe’, ho letto la posta rapidamente con quel po’ di Ampere che mi restavano a sono tornato indietro, rassegnato a rifare lo stesso domani e poi tutti gli altri giorni.
E invece, nunzio vobis gaudium magnum, il WiFi prende benissimo anche dove mi trovo! Oddio, benissimo… due tacchette su cinque, sufficienti comunque per fare quello che devo fare.
Quanto ci fermiamo? Pensavamo due settimane, ma questa piazziolina qui e’ prenotata da sabato prossimo, allora e’ possibile che decideremo di cambiare localita’, piuttosto che cercarcene un altra qui. Anche in questo caso la gravidanza fa il suo dovere, perche’ di solito non faccio in tempo ad allestirmi tutto il camper per benino, con tanto di tende e controtende, che la ragazza mi fa raccogliere armi e burattini per andare da un’altra parte.
Per ora tutto bene, dunque: il mare e’ bello, il caldo e’ accettabile, si mangia pesce (nota per DrDivago: fresco!) e la schiena mi fa un male boia.
Il Punto della Situazione #2
Ordunque (bello ordunque per iniziare, me lo devo annotare da qualche parte…), dicevo ordunque, le prospettive sono molto buone. Delle due opportunita’ in corso, la prima si puo’ considerare cosa fatta, almeno a parole. E’ vero che verba volant, ed e’ anche vero che verga inculant (ehm…), ma in questo caso penso di potermi fidare moltissimo. Il Grande Capo, che ha una reputazione inossidabile, ed e’ persona non solo capacissima ma molto seria, ha detto che uno come me non se lo lascia scappare, ma mi ha fatto sapere di dover attendere Luglio, quando ci sara’ una riorganizzazione interna che creera’ le premesse per il mio inserimento. Detta cosi’ suona meravigliosamente, ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi, quindi, volendo ragionare come San Tommaso, finche’ non vedo lo scarabocchio sul contrattino non ci credo.
L’altra procede molto bene, venerdi a MI ho incontrato l’Amministratore Delegato. Che non solo mi e’ piaciuto tanto, ma mi ha anche gia’ detto che mercoledi incontrero’ il VP di mezzo mondo, per un colloquio finale. Lui mi ha informato, senza mezzi termini, di essere moooolto interessato.
Allora, quello che posso dirvi e’ che la decisione finale la prendero’ mercoledi, quando il mio istinto mi suggerira’ cosa fare sulla base dell’esito del colloquio di cui sopra. Ma nel frattempo la bozza nella mia testa c’e’, e a me piace, non so a voi:
torno a Gurgaon, pianifico il trasloco, rientro in Italia a velocita’ di curvatura, prendo il camper, carico la TQ Family e me ne vado in giro due o tre settimane portando i pensieri al pascolo!
La cosa peggiore, almeno per certi versi, e’ che sto iniziando a crederci…