TuttoQua?

L'umanita' sta regredendo

Post-gara Gran Premio di F1 di Monaco 2012

Montecarlo fa storia a se’, inutile quindi ogni tentativo di andare a trovare termini di paragone con le gare precedenti.

Quindi, diciamo pure che nessuno e’ cresciuto e nessuno e’ finito sottoterra, pero’ qualche considerazione si puo’ fare, cercando di prescindere da tutto il resto, anche perche’, quantomeno, ci si puo’ concentrare di piu’ sulle qualifiche, visto che in terra monegasca, di solito, chi parte davanti, arriva davanti.

Ora, per i primi due, in effetti, e’ andata cosi’ (non ci dimentichiamo che Schumacher non e’ partito in pole causa penalizzazione di 5 posti), per cui gli ottimi Webber e Rosberg se la sono spassata a condurre dall’inizio alla fine, fatti salvi gli scambi di posizione obbligati dai pit-stop. Per cui, la RedBull mostra una certa consistenza, e la Mercedes conferma di non soffrire in situazioni di poco carico.

Poi, pero’, Hamilton che partiva terzo e’ arrivato quinto, beffato da Alonso e da Vettel che hanno, a loro volta, condotto una gara al limite dell’eccellenza, con Vettel in particolare che si e’ prodotto in una scelta strategica indovinata, cioe’ di partire con gomme piu’ dure, andare lungo e poi sfruttare le morbide alla fine. L’unico ad avere questo coraggio, per cui bravo! Alonso e’ partito bene, rintuzzando un paio di sportellate, ha guidato da par suo, ha fatto cio’ che poteva e si e’ messo in testa al Mondiale. Bravo pure lui!

Si, pero’… aspettate un attimo… che noia!!!

Ma si puo’ raccontare un Gran Premio dove tizio ha guidato bene, caio ha scelto le gomme con dovizia e sempronio se l’e preso nel didietro perche’ ha sbattuto?

E i sorpassi? E gli imprevisti?? E la pioggia? E le differenze di performance tra le gomme? E i musi fracassati contro i new jersey?

La verita’, purtroppo, e’ che e’ stata proprio una gara terribilmente avara di emozioni, se non fosse per quei 5 minuti in cui sembrava che stesse per scatenarsi un temporale e poi non e’ successo nulla. A tal proposito, mi vengono dal cuore 2 considerazioni.

La prima e’ che Meteo France dovrebbe proprio cambiare mestiere! Ma si puo’ annunciare la piogga con addirittura una precisione di 5 minuti e poi non arriva un cazzo? Ma lasciassero perdere! E’ come il celebre starnuto di Toto’ con l’onorevole Trombetta: “aa… aaaaa….aaaaaaaaa…… abortito!”.

(se avete voglia, al minuto 5:40: http://www.youtube.com/watch?v=Q68S4rdIc6E)

La seconda e’ su Massa. Il primo che dice che si e’ ripreso, lo fulmino senza ritegno! Non solo perche’ a Montecarlo non si parla mai di performance, casomai di manico, ma soprattutto perche’, pur essendo riuscito a restare nel trenino di testa, quando i 5 davanti hanno iniziato a fare sul serio, subito prima delle quattro gocce, lui stava gia’ perdendo terreno. OK, non e’ arrivato fuori da punti, ma non ha nemmeno brillato, e non ha mai accennato, nemmeno timidamente, un sorpasso. Il bottino resta magrissimo: 10 punti, contro i 76 di Alonso! Basti dire che Senna ne ha 15, Kobayashi 19 e di Resta 21…

La Lotus Renault ha sofferto tantissimo, vuoi per il ciocco in avvio di Grosjean, che puo’ capitare a tutti (fatta salva l’evidente irruenza nel tentativo di chiudere Hamilton a destra), ma vuoi anche per le performance deludenti di Raikkonen, imputabili probabilmente a un problema di setup. A meno che non salti fuori che la Renault e’ estremamente efficace sulle piste veloci ma e’ in grosso imbarazzo su quelle lente. In Canada vedremo, visto che e’ un circuito un po’ in mezzo.

La Mercedes e’ andata bene con Rosberg e malissimo con il povero Schumacher, che oltre a pagare dazio e non avere il piacere di partire innanzi al gruppone, ha pure scassato la pompa della benzina si e’ dovuto ritirare. A casa mia, questa si chiama sfiga, e mi dispiace, soprattutto perche’ si era salvato, incredibilmente, dalla botta con Grosjean!

Button sono due gare che “el va no”. Sara’ un momentaccio. D’altro canto lui alle magagne montecarlesche un po’ ci e’ abituato (ricordate cosa accadde 2 anni fa?).

Buone performance per le Force India e per la Williams di Senna, meno per i due su cui si sono accesi recentemente i riflettori, cioe’ Perez (che si e’ beccato 1 giro) e Maldonado che si e’ addirittura beccato l’autoscontro alla prima curva.

Chiudiamo con Pirelli, che sinceramente sta diventando imbarazzante. Ma come si puo’ produrre delle gomme che, standoci un po’ attenti, consentono di fare anche 40 giri? Ho capito che a Montecarlo lo stress non e’ enorme, ma le supersoft dovrebbero, per missione intrinseca, sbriciolarsi come gomma pane su carta vetro dopo 5 minuti! Suvvia! Per non parlare delle morbide (quelle con banda gialla), che impiegavano almeno 10 giri che iniziare a rendere al meglio. Ma le fanno di legno? Non si puo’ e non si deve condizionare a tal punto la performance delle monoposto, altrimenti motore, telaio, aerodinamica, freni e pilota, a che diavolo servono? Tanto vale attaccare quattro gomme sotto delle cassette di frutta e vedere chi va piu’ forte!

O no?

Commento gara precedente: Gran Premio di Spagna.

28 Maggio 2012 Posted by | formula 1 | , , , , | 1 commento

Post-gara Gran Premio di F1 del Brasile 2010

La prima notizia e’ che la Red Bull ha vinto, anzi ha stravinto, il campionato costruttori 2010!

Basterebbe questo per aprire e chiudere questo POST: infatti, la Red Bull Racing e’ una scuderia giovane, giovanissima. Ha iniziato nel 2005, e nel giro di soli 5 anni si e’ prima portata allo stesso livello competitivo dei maggiori player (Ferrari e McLaren prima di tutto), e poi ha dominato la stagione attuale. Questo grazie senz’altro ai soldi del sig. Dietrich Mateschitz, patron della RedBull e fondatore della Red Bull GmbH (chi non conosce la bibita?), ma anche alla scelta di tecnici e progettisti ambiti da tutto il mercato, con in testa quel genio di Adrian Newey che ha saputo progettare una monoposto veramente al di sopra di tutte le altre. In tutto questo entra di diritto anche la Renault, che fornisce il propulsore alla casa austriaca. Magari non un motore al top ma evidentemente perfetto per il resto del pacchetto: sufficientemente potente, affidabile almeno quanto gli altri (Ferrari e Mercedes) e ben gestibile dal punto di vista della configurazione.

Quindi, onore e gloria alla Red Bull e alla consistenza del team e dei piloti, Webber e Vettel, che hanno determinato il raggiungimento di questo ambitissimo traguardo. Ricordiamoci, tra l’altro, che i soldi che arrivano da Bernie Ecclestone vengono proprio determinati dai punti conquistati nel titolo costruttori. E’ chiaro quindi che presto arrivera’ una valanga di denaro nelle casse austriache, che mettera’ il team in condizioni di affrontare al meglio anche la prossima stagione.

Da queste considerazioni arrivano anche le dolenti note per la Red Bull. Aver gestito bene la macchina non gli ha consentito di arpionare anche il campionato piloti, solo perche’ non ha voluto scegliere su quale pilota puntare. Anzi, ha sempre lasciato campo aperto ai due alfieri, al punto che i due, spesso e volentieri, si sono fatti anche un po’ le scarpe a vicenda. Da questo punto di vista Ferrari docet, e guai ad affermare il contrario, nel bene e nel male. A Maranello la situazione e’ cristallina: Alonso e’ il top driver e Massa e’ il gregario. Se poi questo al brasiliano piaccia o meno, chi se ne frega verrebbe da dire, anche alla luce delle sue modestissime prestazioni durante l’arco di tutta la stagione.

Nemmeno a Interlagos, la sua pista di casa, quella che conosce meglio, quella in cui ha vinto due volte, quella dove c’e’ il suo pubblico, e’ riuscito, quest’anno, ad esprimere una gara all’altezza delle attese, del pacchetto e dello stipendio che porta a casa. La classifica costruttori la si comanda mettendo fieno in cascina con entrambe le macchine, non con una. Anzi, impressiona il divario relativamente contenuto tra Red Bull (469 punti) e Ferrari (terza a 389) se consideriamo che Alonso ha portato a casa 246 punti e Massa solo 143, quindi poco piu’ della meta’ del compagno. Il confronto con gli altri e’ infamante: dei 469 punti Red Bull, 238 arrivano da Webber e 231 da Vettel. In casa McLaren e’ lo stesso con le dovute proporzioni: 222 da Hamilton e 199 da Button.

Pero’, la “cattiva” gestione della Red Bull ha fatto un favore a tutti i tifosi, ferraristi e no. Perche’ domenica prossima, alle 14:00 ore italiane, Fernando Alonso sara’ ad Abu Dhabi a giocarsi il titolo con Webber e Vettel. Gia’, perche’ Hamilton a 222 punti e, a maggior ragione, Button a 199 sono fuori (il vincitore prende 25 punti). Oddio, Hamilton e’ ancora in gara per un solo punto (andrebbe a 247), ma dovrebbe davvero succedere un’ecatombe a tutti gli altri. E’ una possibilita’, ma davvero remota.

Alonso invece partira’ con 8 punti di vantaggio su Webber e 13 su Vettel, il che la dice lunga sulla qualita’ della sfida che attende lo spagnolo e tutto il team in rosso. Prima di tutto sara’ determinante fare una ottima qualifica, perche’ combattere per il titolo e partire quinto come ieri non aiuta nemmeno un po’.

Ma proviamo a  fare due conti, ricordandoci che al vincitore vanno 25 punti, al secondo 18 e al terzo 15.

La pista di Abu Dhabi e’ sulla carta assai favorevole alle Red Bull, quindi a meno di grandi sorprese, Webber e Vettel partiranno davanti. E possiamo anche stare certi che in casa austriaca stavolta non avranno dubbi, e se ci sara’ da mettere l’australiano davanti lo faranno senza nemmeno andare troppo per il sottile. Quindi, se Webber vince, Alonso deve per forza arrivare secondo e vincere il mondiale con 264 punti, lasciando Webber a 263 (!). Il che significa che deve in qualche modo fare meglio di Vettel.

Se invece Webber rompe o fa qualche cagatina e Vettel vince, allora ad Alonso e’ sufficiente arrivare quarto per vincere il titolo 258 a 256. In realta’, anche se Alonso arrivasse quinto, i punti sarebbero pari (256), e lo sarebbero anche il numero di gran premi vinti (5 Alonso e 5 Vettel con quello di Abu Dhabi), di secondi posti (due a testa), di terzi posti (3 a testa), di quarti posti (2 a testa), ma Alonso potrebbe contare proprio su questo quinto posto per soffiare il titolo a Vettel che invece sarebbe a zero.

E questo e’ solo uno degli scenari possibili. Ad esempio, non dimentichiamoci che Hamilton e Button saranno comunque li’ per rompere le uova nel paniere e sparigliare le carte (difendono il secondo posto nel costruttori). E la storia della Formula 1 insegna che quando queste sono le premesse spesso ne succedono di tutti i colori.

La Red Bull in ogni caso e’ avvantaggiata, perche’ e’ vero che deve recuperare, ma puo’ contare su due piloti.

Insomma, mancano 6 giorni. Coraggio!

Commento gara precedente: Gran Premio di Korea.

8 novembre 2010 Posted by | formula 1 | , , , , , , | 6 commenti

Formula 1 2010 – Il punto a 2 gare dal termine

Proviamo a ragionare insieme su qualche dato, cosi’ da prepararci al meglio a quello che si annuncia un finale di campionato molto emozionante. E’ un po’ lungo, quindi mettetevi comodi e assicuratevi di avere una 10ina di minuti.

Dunque, a questo punto mancano solo il Brasile e Abu Dhabi, da compiersi rispettivamente il 7 Novembre (ore 17:00 italiane) e il 14 Novembre (ore 14:00 italiane). Andra’ come andra’, ma come dicevo proviamo a leggere qualche dato.

La prima cosa da fare e’ mettere a video un bel riassunto delle puntate precedenti. Eccolo:

 

Classifica al 25/10/2010

 

Lasciate perdere il Sig. IDEALE, che serve solo a rappresentare il dato di performance massima (tutte vittorie).

Qui si vede il buon Fernando in testa alla classifica come ben sappiamo. E si vedono anche altri due valori: il GAP che banalmente indica, a partire dal secondo in poi, quanti punti separano ogni concorrente dalla vetta, e il DI, cioe’ il distance index. Questo me lo sono autoinventato, e ci dice “quante gare” dovrebbe vincere un pilota per agguantare il primo posto, immaginando che gli altri restino a bocca asciutta. La ragione per cui me lo sono inventato sara’ chiara fra un attimo.

Infatti, voglio farvi vedere come sarebbero cambiate le cose se anche nel 2010 si fossero assegnati i  punti alla vecchia maniera, e cioe’ come e’ avvenuto dal 2003 al 2009 (vedere questo link per chiarimenti). Ecco la classifica di sopra convertita al vecchio metodo:

Vedete? Come avevo gia’ annunciato 4 mesi fa, non sarebbe cambiato un tubo! Stessi piloti e stesso ordine di classifica! Questo nuovo punteggio, almeno per quel che riguarda le posizioni di vertice, non ha introdotto nessuna novita’ e, soprattutto (come si vede dal DI) non ha nemmeno aggiunto un po’ di pepe alla competizione, ad esempio rendendo la vita piu’ facile o piu’ difficile a qualcuno. In sostanza, e tanto per citarne uno a caso, Vettel per scalare la classifica deve vincere una gara e gli altri non devono andare a punti, sia col vecchio e sia col nuovo punteggio. E’ ovvio che il nuovo sistema serve solo a distribuire qualche soldo in piu’ verso le parti meno nobili del tabellone, ma per fare cio’ non c’era certo bisogno di una rivoluzione copernicana come questa, che ha solo reso meno semplice la comprensione del tutto agli spettatori.

Proviamo ora ad andare un po’ piu’ in dettaglio, e concentramoci sulle ultime 4 gare:

Qui il recupero di Alonso e’ evidente. 90 punti su 100 gli conferiscono un tasso di efficacia spaventoso. Il secondo e’ Vettel a ben 35 punti di distanza (DI=1.4). L’efficacia di ogni pilota diventa ancora piu’ evidente se rappresentata come segue (il grafico e’ ingrandibile). Lasciate perdere la scala dei valori a sinistra, serve solo a visualizzare meglio le curve:

Qui si vede ancora meglio quanto il pilota spagnolo sia riuscito a capitalizzare tutte le opportunita’ che gli si sono presentate da Monza in poi. Che altro si legge? Sicuramente un trend positivo per Hamilton, reduce pero’ da due ritiri in Italia e Singapore, e un deciso stop per gli altri che fino al Giappone, invece, si erano comportati bene. Quindi l’unico elemento sostanziale e’, ancora una volta, riferito a Fernando Alonso, mentre sugli altri si puo’ dire poco. D’altronde sappiamo bene che in Korea Webber e’ andato a muro e Vettel e’ andato arrosto, quindi sarebbe scorretto parlare di trend negativi. Piuttosto li possiamo definire incidenti di percorso, che pero’, forse, sul morale un po’ incidono. In realta’, cio’ che sta mettendo a rischio il titolo piloti in casa RedBull e’ la pessima gestione della squadra e la totale assenza di scelte strategiche precise. Se il team avesse da tempo puntato con decisione su uno dei due piloti, forse il mondiale si sarebbe gia’ chiuso o quasi. Questo, d’altro canto, e’ un toccasana per i tifosi Ferrari e McLaren e, in generale, per tutti gli amanti di questo sport, ma non riduce nemmeno un po’ le responsabilita’ di Chris Horner e soci.

L’ultimo dato importantissimo che vi passo, e che ci aiuta ancora meglio a prepararci meglio al finale di campionato, e’ il numero di motori nuovi utilizzati da ogni pilota. Come sapete ognuno ne puo’ utilizzare 8 al massimo, dopo di che si campa con quello che passa il convento. E cioe’ ci si arrangia con motori gia’ usati e rigenerati per quanto possibile. Non ne so molto, nel senso che non so di quanti cadaveri disponga ognuno dei 6 piloti, e non conosco nemmeno le norme della FIA che regolano questa operazione dal punto di vista tecnica e quali siano le limitazioni. In ogni caso, questo e’ quanto:

Salta subito una cosa all’occhio: tra i team di testa il motore Renault sembra il piu’ robusto (Petrov e Kubica), ma siccome non conosciamo i dati di potenza massima e regime di rotazione e’ difficile farsi un’idea. Gli altri, in pratica, hanno gia’ consumato il parco disponibile, tranne proprio Massa che e’ andato oltre (con Heidfeld, la cui Sauber per inciso monta sempre un motore made in Maranello). Qui la regola invece e’ chiara. Infatti, l’articolo 28.4 dice che per ogni motore extra utilizzato si perdono 10 posizioni in classifica al Gran Premio successivo. La penalizzazione di Massa non ce la ricordiamo solo perche’ a Singapore, dovendo gia’ partire dietro a causa di un problema in qualifica, ha approfittato per montare un propulsore fresco.

Per tirare le somme della situazione motori ho trovato un bellissimo articolo di cui riporto qui un estratto testuale:

La Ferrari, pur avendo accusato due sole rotture di motore nel corso dell’anno contro le tre della Red Bull, è quella attualmente messa peggio (ndr: e ti pareva!). Felipe Massa, approfittando della partenza in fondo al gruppo a Singapore, ha utilizzato anche il nono motore, uno oltre il limite previsto dal regolamento, ne ha però ben due che hanno compiuto solo una gara e uno che ne ha compiute solamente due, più quello cambiato per motivi precauzionali dopo le qualifiche in Bahrein, utilizzato successivamente per le prove libere, ma che per regolamento potrà essere nuovamente usato anche nella gara conclusiva del campionato ad Abu Dhabi.

Alonso ha invece successivamente rotto quel motore, durante le prove libere in Cina, nonchè quello utilizzato anche in Malesia. Ora, il leader del Mondiale si ritrova ad aver utilizzato tutti e otto i motori disponibili, tutti per almeno due gare, e solo tre motori hanno ancora un Gran Premio prima di raggiungere la fine del ciclo di tre corse. La situazione migliora in casa McLaren, che ha rotto un solo motore finora (quello di Button a Monaco, surriscaldatosi quando il team si era dimenticato di rimuovere la copertura del radiatore). Il campione del mondo in carica ha ancora due motori con una sola gara disputata e tre che ne hanno compiute due. Situazione esattamente analoga anche per Lewis Hamilton, che non ha rotto nemmeno un motore quest’anno.

Per la Red Bull, prima del pesante ritiro in Corea, Vettel era a quota zero rotture nel 2010. In compenso si trova ancora a disposizione quattro motori che hanno alle spalle solo due gare e uno che ne ha compiuta solo una (quello del Bahrein, utilizzato però molto per le prove libere nei Gran Premi successivi). Il più fortunato, in questo senso, è proprio Webber, che di motori ne ha rotti ben due (entrambi nelle prove libere, uno in Australia e uno in Turchia), ma ha tre motori che devono ancora compiere una gara per completare il loro ciclo e uno addirittura quasi nuovo, utilizzato solo in Corea per pochi giri prima dell’incidente.

Per chiudere, vale la pena di segnalare che in giro sul Web qualcuno sostiene che anche Alonso sara’ costretto a ricorrere presto al nono propulsore… Il che sarebbe per lui e per la Ferrari una vera disfatta.

Credo di avervi dato spunti sufficienti, ne parliamo dopo Interlagos.

26 ottobre 2010 Posted by | formula 1 | , , , , , , , , , , , , , , , , | 6 commenti

   

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