TuttoQua?

L'umanita' sta regredendo

Arso Vivo (quasi)

Da quando sono in Italia, pur non soffrendo per niente la mancanza dell’India, ogni tanto mi tornano in mente alcuni episodi, a volte divertenti a volte molto meno. A distanza, poi, ci sorrido. Pero’, quella volta che rischiai di morire bruciato in macchina me la ricordo molto bene. Una sera qualsiasi, lasciato l’ufficio intorno alle 19:30, tornavo a casa a bordo della mia Toyota Innova modello super-base, con il solito Chhottelal alla guida (le due H non sono un refuso). Come dite? Non avete mai sentito nominare la Toyota Innova? Ah, se e’ per questo nemmeno io, prima di andare la’. Beh… comunque sia, eccovela!

innova

Era proprio cosi’, solo che la mia, quando me la diedero, aveva gia’ 140.000 Km, era piu’ scassata, aveva le gomme semi-slick, le sospensioni distrutte e una imbarazzantissima banda azzurra lungo le fiancate con su scritto Tourist Car. Alla faccia di chi mi dice che in India ci sono andato per i soldi, questo era tutto quello che la mia azienda (un gruppo conosciuto e carico di quattrini) aveva voluto fare per me. Ovviamente solo a cose fatte, perche’ il contratto diceva altro.

Dunque, dicevamo, tornavo a casa, quando notai una piccola fiammella aprirsi la via nella parte bassa del cruscotto, nei pressi della leva del cambio. Ovviamente Coconut (il soprannome di Chhottelal) non se accorse minimamente, pero’, almeno, ebbe la prontezza di spirito di accostare subito, non appena gli urlai Fire!! Non sapendo che fare, Coconut afferro’ una specie di pezzuolina che teneva nella tasca della portiera, e inizio’ a percuotere la fiammella. Vuoi per il fatto che i materiali con cui vengono costruite le auto in India non sono esattamente ignifughi, vuoi perche’ la pezzuola era veramente misera e gia’ piuttosto sbrindellata, la fiammella non ne volle sapere di estinguersi, anzi si espanse a vista d’occhio. Pero’, potenzialmente, una soluzione c’era: usare il piccolo estintore in dotazione, attaccato al montante anteriore sinistro. Detto fatto! Saltai fuori dal sedile posteriore, mollai la mia ventiquattrore a terra fuori dall’auto (non si sa mai…), montai sul sedile anteriore, afferrai la bomboletta, l’agitai e…. vuota! Cazzo! Vuota! La bombola c’era, giusto per un dovuto atto di presenza, ma era vuota! E porco qua e porco la’! Non sapro’ mai se Coconut non prese in considerazione l’uso dell’estintore perche’ conscio del fatto che fosse vacante, oppure perche’ non ne conoscesse l’effettiva destinazione. Boh…

Ma Coconut non demordeva, la pezzuolina ormai non esisteva piu’, tanto che, a ogni colpo alla fiamma, pezzetti di plastica bollente partivano come lapilli in tutto l’abitacolo, finendo sulle nostre mani e sui nostri abiti. E bruciavano parecchio!

Mentre gia’ meditavo la fuga a gambe levate, notai con orrore un piccolo particolare: guardando attraverso gli strumenti del cruscotto, vidi inequivocabilmente il riflesso di una fiamma molto piu’ grossa che, evidentemente, si era sviluppata tra l’abitacolo e il cofano motore, e che minacciava di mangiarci vivi molto presto.

Io: Chhottelal, we must go… now!!

Lui: But Sir… the car… sir… (poveraccio)

Allora lo afferrai per la camicia, perche’ lui non voleva proprio saperne di abbandonare l’auto, e lo portai via a strattoni. Il tempo di percorrere trenta metri, e l’Innova fu completamente avvolta da una palla di fuoco! La macchina brucio’ tutta, fino alla scocca d’acciaio, e non ne rimase nient’altro. Per fortuna era diesel, cosi’ almeno non esplose anche il serbatoio! Nel frattempo, dai campi, era spuntata una folla di centinaia d’indiani, venuti non si sa da dove, che assistevano allo spettacolo e facevano domande.

Nota divagante (ma neanche tanto poi) a chi si trova in India: se fate un incidente, oppure mettete sotto qualcuno (anche una Mucca), quella stessa folla uscira’ dal nulla e, probabilmente, vi fara’ fuori senza complimenti. Per cui, se accade una cosa del genere, e l’auto funziona ancora, fuggite! E se l’auto non funziona, pregate che il vostro proverbiale scatto da centometrista non vi abbandoni proprio in quel frangente!

Ri-ri-tornando a noi, a incendio spento (causa mancanza di ulteriore materiale combustibile), arrivarono anche i pompieri, tra sgommate varie, che buttarono un po’ d’acqua sulle lamiere fumanti. Dopo due ore arrivo’ un’altra macchine e, finalmente, tornai a casa. Scosso come non so cosa, ma ci tornai, con tutta la pellaccia al suo posto.

Perche’ prese fuoco l’Innova? Chi lo sa. Quello che so e’ che, in India, questa cosa capita spesso, perche’ non fanno mai manutenzione, perche’ installano autoradio e altri gadget after-market senza nemmeno sapere come si collegano due fili, e perche’ i materiali utilizzati per allestire gli abitacoli amano molto le fiamme.

Insomma, sono andato in India, e ho rischiato di morire dentro una Toyota Innova… Fosse stata almeno una Rolls Royce!!

17 agosto 2009 Posted by | Ammazza che ladri!, Bestialita', Cose da ricordare, L'India non puo' farcela!, Pericoli vari e disservizi | , , , , , , | 14 commenti