Post-gara Gran Premio di F1 d’Europa 2012
Alzi la mano chi avrebbe mai scommesso su un esito del genere?
Per chi se lo fosse perso, la sintesi estrema della gara e’ questa: Fernando Alonso e’ partito undicesimo e ha vinto!
Come diavolo ha fatto? Andiamo con ordine.
Le qualifiche del sabato sono state amarissime per la Ferrari, con Alonso e Massa che non sono riusciti ad accedere al Q3, causa problemi a sfruttare a dovere le gomme. Per contro, Vettel e Hamilton si sono piazzati in prima fila, pronti a giocarsi l’alloro e dividersi un bel bottino di punti alla faccia della Ferrari.
Ma il caso, e non solo, c’ha messo lo zampino. Certo e’ che Valencia e’ un circuito cittadino difficile e pieno di muri, dove partire dietro implica andare incontro a sconfitta certa, o quasi…
Eh gia’! Perche’, se Alonso ha guidato in modo impeccabile, al limite della perfezione, e se la Ferrari, per una volta, ha confezionato una strategia pressoche’ perfetta (o quantomeno la migliore possibile), c’e’ voluta necessariamente un po’ di fortuna. A scapito sia di Vettel, il cui alternatore l’ha abbandonato al giro 34, sia di Grosjean, il cui alternatore l’ha lasciato a piedi al giro 40 e sia di Hamilton, che ha voluto giocare all’autoscontro a un giro dalla conclusione.
Due note: la prima riguarda il propulsore Renault, che equipaggia RedBull e Lotus, un propulsore che, evidentemente, fornisce la sua massima prestazione proprio in climi caldi. Curioso che si sia rotto l’alternatore di Vettel e Grosjean, e per giunta nell’arco di 6 giri… Probabile che il costruttore francese fara’ un mazzo tanto al fornitore dell’aggeggio oppure al progettista di turno. Emblematica l’immagine di Adrian Newey con la testa tra le mani, come a dire “proprio adesso che ho trovato la configurazione giusta e la macchina vola, si scassa una minchiata del genere?”.
La seconda e’ per Hamilton che, come al solito, merita un discorso a parte: ma e’ possibile che costui, quando gli parte la valvola (spesso) non riesca proprio a controllarsi? Aveva le gomme chiaramente finite, non c’era alcun modo di resistere agli attacchi di Maldonado, c’era bisogno di chiuderlo in quel modo, candidandosi certamente al titolo di imbecille del decennio? E’ veloce, non c’e’ dubbio, ma cosi’ distrugge tutto, sia il lavoro degli altri e sia la sua reputazione. A parziale discolpa va precisato che i suoi meccanici non riescono proprio a fargli un pit stop esente da errori, visto che ieri gli hanno fatto perdere almeno una decina di secondi. Si potrebbe dire che la gara l’abbia persa ai box e non per colpa sua, ma visto che era leader del mondiale, poteva farsi due conti e prendere punti buoni, invece di chiudere la gara contro il guardrail e penalizzare anche Maldonado. Un vero cretino!
Insomma, visto tutto cio’, il buon Fernando ha pensato bene di capitalizzare le sfighe altrui e, grazie alla sua superba condotta di gara, si e’ portato a casa 25 punti preziosissimi, vista anche la situazione dei diretti concorrenti. Il trionfo di ieri, perche’ di trionfo si tratta, gli ha fruttato il primo posto in classifica con 10 punti di vantaggio su Webber, che ieri e’ andato male, e 14 proprio su Hamilton che ieri e’ andato a muro, come abbiamo appena visto.
Peccato che la classifica costruttori non sia alrettanto rosea: infatti, la Ferrari dista ben 54 punti dalla vetta, che continua ad essere saldamente in mano alla RedBull. Come mai? Perche’ Massa, nonostante la monoposto sia decisamente migliorata, continua a non portare a casa nulla. Si, e’ partito bene, ma visto che partiva due posizioni dietro Alonso, come mai non e’ arrivato sul podio? Perche’ ha sbattuto, ovvio. Non e’ stata colpa sua? Puo’ darsi, ma ai morsetti il risultato rimane lo stesso. E’ un po’ come Liuzzi, che volente o nolente, si trovava sempre in mezzo alle mazzate. Non dico altro.
Chi e’ finito invece sul podio? Il buon Raikkonen e, udite udite, il Kaiser germanico! Che si e’ ritrovato, a due anni dal rientro, a sollevare nuovamente un trofeo. Notevole, e anche qui, dubito che qualcuno avrebbe puntato un euro su di lui.
Tre campioni del mondo sotto le bandiere, dunque. Che non significhi che, in Spagna, abbia trionfato il connubio perfetto tra manico e esperienza?
Vi lascio con questo atavico dubbio.
Commento gara precedente: Gran Premio del Canada.
Post-gara Gran Premio di Malesia di F1 2012
Facciamo cosi’, rompiamo gli schemi e, prima di commentare il fatto saliente di oggi, ragioniamo molto velocemente sul fattore gomme.
Con una domanda: a che servono le full wet (le coperture da bagnato estremo) se quando si verificano condizioni di pioggia intensa entra la satefy car e/o la gara viene sospesa? Se il problema e’ la visibilita’ (e lo e’!), allora non serve a niente correre con pneumatici che smaltiscono 60 litri d’acqua al secondo, anzi e’ peggio! D’altronde, se cosi’ non fosse, i piloti correrebbero dei rischi serissimi. Allora, togliamo di mezzo le gomme con la banda azzurra, cosi’ risparmiamo soldi, facciamo meno casino in pista, e stabiliamo che in F1, quando piove forte, non si corre. Punto e basta!
Se poi si inserisce a calendario la gara malese nel periodo dell’anno in cui li’ piove di piu’, significa anche andarsela a cercare. Ed ecco che la pioggia di oggi, sorprendentemente cronometrica nello scatenarsi prioprio al via, ha creato le condizioni affinche’ si verificasse un evento che nemmeno Nostradamus avrebbe potuto mai prevedere.
LA VITTORIA DI ALONSO!
OK, Alonso ha trionfato, contro tutto e tutti. Ma c’e’ da esultare? Non ne sono sicuro, perche’ la situazione a Maranello e’ drammatica, e non sara’ questo episodio a cambiare le sorti del Mondiale. Indubbiamente il pilota spagnolo ha messo in pista, ancora una volta, il suo immenso manico, traendo il massimo profitto dalle condizioni meteo e da qualche errore di troppo degli avversari.
Andiamo con ordine.
All’inizio si scatena il temporale, i piloti arrancano ma non c’e’ nulla da fare: entra la safety car che prima li mette tutti in fila e poi li riporta in pit lane per una nuova partenza. La pioggia cala, dopo mezz’0ra si riparte, ancora dietro la safety car per un po’ e poi via libera. Nel frattempo la pista migliora, parte il walzer dei pit stop e, complice anche il caos e una sosta non perfetta di Hamilton, Alonso si ritrova primo. E qui scende in pista il suo immenso talento, che gli consente di piazzare sull’umido una sequela di giri velocissimi, creando un gap che si rivelera’ fondamentale alla fine. Solo Sergio Perez, con la sua Sauber a motore Ferrari, riesce a tenere quasi il passo di Fernando. Al punto che, quando la pista si asciuga, si capisce che il messicano e’ in grado di andarsi a prendere in scioltezza la vittoria, mettendo giu’ una prestazione insospettabile. Alonso continua a metterci del suo, perfino in modo eroico, ma a pochi giri dalla fine Perez e’ a tiro di DRS, finche’ commette un errore (che ci puo’ stare!) che lo riallontana di circa 7 secondi dalla vetta. Riprende il ritmo, ci riprova, con grande volonta’, ma il tempo e’ poco e Alonso e’ Alonso, quindi l’inseguimento si chiude sotto la bandiera a scacchi con un paio di secondi di scarto. Poco male: primo podio della storia sua e della scuderia, e 18 punti messi nel fienile. Doppio successo per un propulsore Ferrari dunque. A questo punto pero’ viene un dubbio: ma se il motore e’ lo stesso, non si potrebbe dipingere la Sauber di Rosso e metterci su gli adesivi Marlboro e FIAT? Mah!
Le RedBull, pur non brillando, avrebbero potuto battere facilmente la Ferrari, ma oggi la pioggia li ha messi troppo dietro. Idem per le McLaren, con Hamilton terzo (partiva in pole…) a quasi 15 secondi, e Button sbattuto nelle retrovie dall’immancabile indiano di turno (Karthikeyan su HRT). Il quale, per non farsi mancare nulla, ha pensato bene anche di tritare una gomma a Vettel. Dite che l’omino mono-neurone si sara’ fatto dei nuovi amici oggi?
Sfortunati invece Schumacher e Grosjean, che si sono toccati in avvio e si sono mutuamente esclusi dalla vetta, con il tedesco andato a punti per un pelo e col francese ritirato dopo un errore mentre cercava di risalire la china dall’ultimo posto.
Massa, invece, oggi ha probabilmente messo un bel timbro sul suo esonero! Perche’, nonostante il nuovo telaio, ha fatto pena come in Australia, se non peggio. L’unico dato utile espresso dal brasiliano e’ relativo alla qualita’ della monoposto. Infatti, la Ferrari del 2012 e’ quella che si vede sotto il suo sedere, e preoccuparsi e’ il minimo sindacale. Perez, dal canto suo, con la gara di oggi ha forse convinto Montezemolo di essere il successore piu’ papabile. A me non dispiace, ma qui serve un nordico per sviluppare la macchina e non un altro latino che funziona a testosterone.
Insomma: una gara anomala, condizionata dalla pioggia e dal talento di Alonso. Difficile vederne altre cosi’, e lo sa bene Domenicali che non ha avuto dubbi nel salire lui stesso sul podio per prendersi il premio per la Scuderia (e quando gli ricapita quest’anno?).
Ci vediamo in Cina, sperando che in queste 3 settimane succedano tante cose buone in provincia di Modena.
Commento gara precedente: Gran Premio d’Australia