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L'umanita' sta regredendo

Post-Gara Gran Premio di Formula 1 del Barhain 2014

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9 aprile 2014 Posted by | Aziende e dipendenti, Cose da ricordare, Cose tecniche, formula 1 | , , , , , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

Post-gara Gran Premio di F1 di Spagna 2012

Bravo, bravo e ancora bravo Pastor Maldonado! Cosa dire a questo ragazzo del Venezuela? Che ha perso la testa della gara alla prima curva? Irrilevante, vista la condotta di gara, il ritmo, la determinazione e, perche’ no, anche la lucidita’. Quanti si sarebbero abbattuti al suo posto vedendosi infilare da Alonso dopo la partenza? Quandi avrebbero avuto la forza d’animo di reagire subito, di tenere il passo (infernale) del manico asturiano? E quanti, una volta indovinata la strategia, sarebbero stati capaci di compiere due giri da qualifica al momento giusto, per ripresentarsi di nuovo davanti alla fine del walzer dei pit stop?

Pochi.

Quindi, onore e merito al pilota, ma applausi anche alla Williams:

  1. Per aver saputo trovare la quadra  tecnica in un mondo in cui anche i top team faticano;
  2. Per non essersi mai scoraggiati, in mezzo alle difficolta’ economiche;
  3. Per aver trovato il coraggio di puntare su un’equipe giovane e non blasonata;
  4. Per aver gabbato la Ferrari con la strategia.

Incommentabile invece il gesto criminale compiuto da chissa’ chi ai loro danni, dando fuoco ai box dopo la gara e provocando ferite e ustioni, anche molto serie, a svariate persone. Che vadano all’Inferno!

E la Ferrari? Beh, se pensiamo, anche solo per un attimo, a dov’era 15 giorni fa, c’e’ da gridare al miracolo! Difficile pero’ esprimere un giudizio formato, perche’ e’ vero che Alonso girava piu’ forte di tutti (ma parecchio piu’ forte), tranne che di Maldonado e di Raikkonen (solo nell’ultimo stint), ma e’ anche vero che correva in casa, sospinto da un pubblico incredibile. E’ probabile che la Ferrari abbia effettivamente sistemato alcune grosse magagne (incredibile, dopo anni, vederla competitiva anche in qualifica!), ma il lavoro resta infinito. Terribile il calo di performance con gomme al limite, ad esempio.

Ma la Ferrari di ieri e’ anche quella espressa da Massa, e siccome io dico sempre che il vero potenziale di una monoposto si vede dal secondo pilota, allora la situazione potrebbe essere ancora tragica.

Con un’unica considerazione, pero’. Che Massa, ormai, non e’ piu’ nemmeno seconda guida. E’ un pilota stanco, che ha perso la grinta e la determinazione. Magari la velocita’ la possiede ancora, ma non la esprime piu’, e questo e’ un dramma. Per lui senz’altro, ma anche per la Rossa, che sa di poter contare su un solo driver, per lo sviluppo, per il contributo tecnico e, soprattutto, per il Titolo Costruttori. Non e’ una bella situazione questa, Massa quest’anno non ha mai tolto il cellophane dai sedili, e ieri non avrebbe sfigurato con una bella “P” nera su fondo bianco incollata all’ala posteriore!

Comunque, la verita’ vera la sapremo fra un po’, non credo a Montecarlo, ma forse in Canada. Li’ sapremo dove sara’ arrivata davvero questa ritrovata (?) Ferrari. Sempre che gli altri, a loro volta, non recuperino.

Perche’ qui il problema, quest’anno, e’ che non ci si capisce nulla. Che la RedBull non fosse piu’ quella dell’anno scorso e’ stato chiaro fin da subito, ma che arrivasse ad arrancare cosi’ (soprattutto con Webber) chi se l’aspettava? Per non parlare dell’incomprensibile sostituzione del muso anteriore di entrambe le auto in gara! Horner ha detto che avevano preso dei detriti, e io sono la Monaca di Monza.

La McLaren aveva esordito in grandissima forma, ma ora sembra regredire, non si sa bene perche’. Hanno portato un nuovo muso, che seppur ancora privo dell’orrido gradino, punta piu’ in basso, sintomo di una ricerca di migliore carico all’avantreno. Serviva? Certo, se Hamilton fosse partito in pole, forse avremmo visto una gara diversa, ma e’ partito ultimo ed e’ arrivato ottavo, guidando come un forsennato dal primo all’ultimo decimo di secondo. Button invece non ha mai trovato il setup e il ritmo, capita.

La Mercedes, che dopo la vittoria di Rosberg in Cina sembrava destinata a compiere chissa’ quali prodezze, e invece e’ nuovamente li’ dietro a speronarsi nelle retrovie. Con Schumacher, in particolare, che ieri ha tamponato in modo inspiegabile il povero Senna, terminando la sua gara nella ghiaia con il quarto anteriore abbrutito. Caro Michael, avrai pure dato dell’idiota a quell’altro, ma poi ti sarai rivisto alcune centinaia di volte, spero davvero che ti sia reso conto dell’immane cazzata e che tu abbia chiesto scusa al poveraccio. Che a 43 anni, nonostante la palestra e la vita sana, non si abbiano piu’ i riflessi di una volta? Probabile direi, considerato proprio lo stress fisico a cui le monoposto moderne sottopongono i piloti, che non e’ certo quello di Fangio che a 46 anni vinse il suo ultimo titolo.

Menzione a parte merita la Lotus, perche’ sembra disporre ormai, strutturalmente, di un ottimo pacchetto, pero’ si e’ lasciata fregare da scelte strategiche molto discutibili. In particolare, quella di sbagliare palesemente i conti con le gomme di Raikkonen, che se avesse cambiato insieme a Maldonado e Alonso, forse se li sarebbe ingoioati entrambi.

Ma coi se e coi forse non andiamo da nessuna parte, la verita’ e’ che quest’anno e’ diverso dal solito, chiunque puo’ vincere e poi eclissarsi di nuovo, creando condizioni di equilibrio raramente viste prima, e questo non puo’ farci che piacere.

Ci sentiamo a Montecarlo, au revoir!

Commento gara precedente: Gran Premio del Bahrain.

14 Maggio 2012 Posted by | formula 1 | , , , , , , , , , , | 10 commenti

La Formula 1 degli incompetenti

Verso la fine degli anni Novanta, dopo un bel po’ di tempo trascorso a lavorare in quello che gli addetti ai lavori chiamano “IT tradizionale”, feci il grande salto verso il mondo delle Telecomunicazioni, e andai a prestare servizio presso un’azienda americana figlia della Bolla della New Economy. Era indiscutibilmente una DOT.COM, una di quelle aziende cioe’ che, a partire dal nome stesso, evidenziavano chiaramente le loro origini, facilmente identificabili nella Silicon Valley della California. Quando la Bolla inizio’ a sgonfiarsi, e molte di quelle compagnie videro svanire in pochi mesi enormi riserve di contanti e furono costrette a chiudere, la mia, grazie anche al fatto di avere un CEO illuminato alla guida, decise di cambiare rotta. E, a partire proprio dal nome, da cui spari’ il suffisso .COM, divento’ un’azienda che faceva “Telecom tradizionali”. Li lasciai nel 2002, ma loro oggi sono ancora li’ e, in alcune aree geografiche, sono sempre dei fieri competitor del sottoscritto, nonche’ dei buoni amici.

Tutto questo per introdurre un tema importante, quello del cambiamento come strategia netta e precisa. Quando una societa’ commerciale, il cui obiettivo e’ il profitto, capisce di navigare in una direzione che la portera’ verso il naufragio, ha due possibilita’ dinanzi a se’: cambia rotta, oppure insiste credendo di essere super partes, e di avere comunque una stella benevola che le splende sulla testa e che la protegge da tutto e da tutti.

Un po’ di esperienza ormai ce l’ho, e di miracoli simili non ne ho mai visti: nel mercato vige la legge della giungla. Se ti adatti sei bravo a vai avanti, se ti ostini, beh allora R.I.P.+

Da appassionato di Automotive e di Formula 1, non posso fare a meno di non commentare i fatti che stanno accadendo tra la F.I.A. (La Federazione Internazionale dell’Automobile) e la FOTA, l’associazione che comprende tutti i team che partecipano al Campionato Mondiale di Formula 1. La F.I.A., guidata da quel Max Mosley che e’ assai piu’ conosciuto per il festino sado-maso con transessuali che fini’ su Youtube che per essere un grande manager, ha deciso che l’anno prossimo la F1 avra’ un tetto massimo di spesa di 40 milioni di sterline. I team saranno ancora liberi di spenderne di piu’ ma, qualora lo faranno, andranno incontro a limitazioni tecniche di varia natura, limitazioni che sono ancora da definire.

Max Mosley, a differenza del mio ex-CEO pero’, non e’ uno che vede lontano e, purtroppo, non sa dove sta andando. Piuttosto sta inseguendo una strategia suicida arrivata non si sa bene da dove, che probabilmente cambiera’ definitivamente e in modo drastico i connotati del piu’ affascinante sport motoristico di sempre. Uno sport caratterizzato da eroi alla guida, da ricerca tecnologia portata all’estremo, da celebri (ormai leggendari) costruttori, con Ferrari in testa, e da tutto il resto. Una competizione fatta di millesimi di secondo, di variazioni tecniche impercettibili, di carichi aerodinamici, di propulsori di 2,4 litri che, frullando a 18.000 giri al minuto, generano potenze nell’ordine degli 800 cavalli! Un circus caratterizzato da rumori, puzza di bruciato, da belle ragazze ai paddock e da tanto lusso che fa invidia a tanta gente. Un altro pianeta insomma, che si e’ sempre retto su enormi investimenti e su aziende che c’hanno sempre creduto e hanno sempre dato il massimo, nel bene e nel male.

L’anno prossimo no! Max ha deciso che dopo 60 anni, questa cosa non va piu’ bene. Max ha deciso di aprire le porte a una valanga di costruttori sconosciuti, gente che la F1 non sa nemmeno dove stia di casa e che arriva al punto di iscriversi in fretta e furia rubando i nomi a miti di questo sport, nomi come Lotus e Brabham.

E se il buongiorno si vede dal mattino…

La FOTA si era unita come mai prima, dicendo a Max: “caro Sado-Max, cosi’ non va. La Formula 1 e’ uno sport di elite, dove la possibilita’ d’investire e’ la chiave per andare piu’ forte, produrre tecnologia migliore e ottenere un alto ritorno dell’investimento”. Ma Sado-Max si e’ indurito, ha iscritto d’ufficio le scuderie, che si sono incazzate come licantropi, e alla via cosi’.

Ci sono state pero’ due defezioni, due team che si sono iscritti volontariamente al Mondiale 2010, accettando tutte le condizioni. La Williams, un costruttore inglese di auto di Formula 1 (fa solo quello da sempre) e la Force India, che appartiene al magnate indiano Vijay Mallya, uno che di F1 non sa niente e non gliene frega una cippa, ma che ha pensato di usare uno scalcinato team per pubblicizzare la sua birra, che e’ il vero business di cui si occupa. La Force India, con i vecchi regolamenti o con i nuovi e’ e sara’ sempre una scuderia mediocre, finche’ sara’ guidata dala stessa miope e insulsa strategia che l’ha condotta, finora, a non raccogliere nemmeno un punto mondiale.

La mossa della Williams non l’ho capita, almeno non del tutto: ha dichiarato di avere obblighi contrattuali da rispettare nei confronti degli sponsor. Beh? E gli altri? Passi per i costruttori, ma la McLaren, che pure fa solo quello da una vita, gli obblighi non ce li ha? Pero’ la Williams la perdono, evidentemente la sua situazione economica e’ compromessa, e non ha altri introiti se non la pubblicita’. E poi ha fatto tante di quelle belle cose negli ultimi trent’anni che, almeno per quel che mi riguarda, la sua reputazione resta immacolata. Sulla scia della Williams, invece, la Force India (che non vedeva l’ora), si e’ fatta una fotocopia del comunicato stampa della scuderia inglese e l’ha rilasciato pari pari: “sapete… abbiamo gli obblighi…”. I soliti indiani della malora, che prima fanno i patti d’acciaio e poi, alla prima occasione, se poco poco gli conviene (o pensano gli convenga) ti piantano una coltellata nella schiena da manuale. Ormai li conosco bene, e non fanno altro che riconfermarsi come inaffidabili e traditori.

La verita’ e’ che la Force India rispecchia in pieno la Formula 1 di domani, quella che Sado-Max ora vuole a tutti i costi. Uno sport fatto da gente che non ne sa nulla, da scuderie mediocri, da piloti sconosciuti, da squadre che non dispongono dei budget necessari a sviluppare tecnologia, e nemmeno gli interessa, e che non dureranno nemmeno tre stagioni. Le scuderie serviranno solo a portare adesivi pubblicitari in giro, esattamente come accade nelle competizioni motoristiche americane, che sono inutili e noiose e non portano alcun beneficio alle automobili di tutti i giorni. Non faranno altro che passare di mano in mano, per vedersi acquistate da altri ricconi annoiati che devono inventarsi qualcosa per pubblicizzare il loro prodotto. E pensare che Redbull, in questi anni, ha creato un case study degno dei migliori master in economia! Da Redbull si dovrebbe imparare, invece che prendere esattamente la via opposta!

C’e’ un problemino pero’: chi la guardera’ la Formula 1 del 2010?

Intanto alla F.I.A. consiglio di cambiare nome in F.I.S.S.: Federazione Internazionale Scuderie Scadenti!

17 giugno 2009 Posted by | Aziende e dipendenti, L'India non puo' farcela! | , , , , , , , , , , , | 13 commenti

Teatrino a 300 Km/h

La Formula 1 di quest’anno e’ diventata uno spettacolo di pupi siciliani, condito da drammi, imbrogli, colpi di scena, tecnologie inutili e gente stressatissima. Da appassionato, questa cosa mi lascia un po’ interdetto, anche perche’ notoriamente il Circus genera tonnellate di danaro e attira centinaia di milioni di telespettatori da tutto il Mondo. La ricerca dello spettacolo da un lato, e il disperato tentativo di ridurre i costi dall’altro, hanno invece creato un oggetto inguardabile. C’e’ chi imbroglia, chi dice che i regolamenti sono flessibili, chi invidia e si lamenta, chi trama sottobanco, e chi fa grandissime figure da quattro soldi, come la Ferrari. Che, dal canto suo, ha fatto alcuni cambiamenti: in sostanza il siluramento del Team Manager Luca Baldisserri, che ora occupera’ “un ruolo nella factory…” (sai che soddisfazione), e la creazione di un team specifico, capeggiato da Aldo Costa, che si sforzera’ di migliorare in fretta le prestazioni della deludentissima F60.

Al di la’ di tutto cio’, in questo momento ci sono due questioni importantissime sul piatto.

La prima, e’ la “libera” interpretazione del regolamento da parte di BrownGP, Toyota e Williams. Queste tre scuderie hanno progettato un fondo piatto che, apparentemente, consente un flusso aerodinamico assai migliore di quanto non siano riusciti a ottenere gli altri team. I quali, dal canto loro, hanno contestato e protestato ufficialmente, tant’e’ che oggi la F.I.A. si pronuncera’ sul caso (l’esito lo conosceremo domani). Se queste tre scuderie dovessero essere condannate, potrebbero vedersi cancellati tutti i punti guadagnati finora. Ho preparato 4 tabelle (Piloti e Scuderie, prima e dopo), per mostrare come cambierebbe radicalmente lo scenario. Partiamo dall’attuale classifica piloti:

Classifica Piloti (senza penalizzazioni)

Classifica Piloti (senza penalizzazioni)

per andare a vedere cosa accadrebbe se Button, Barrichello, Trulli e Clock (cioe’ i primi quattro), insieme a Rosberg dovessero vedersi i loro bottini ridotti a zero:

Classifica piloti (con penalizzazioni)

Classifica piloti (con penalizzazioni)

Che desolazione! La cosa drammatica e’ che, anche cosi’, non c’e’ un pilota Ferrari in lista…

Stessa cosa anche sul fronte scuderie, con la situazione che, al momento, appare cosi’:

Classifica Costruttori (senza penalizzazioni)

Classifica Costruttori (senza penalizzazioni)

ma che si trasformerebbe nel seguente scenario post-atomico, se la F.I.A. dovesse calare la mannaia:

Classifica Costruttori (con penalizzazioni)

Classifica Costruttori (con penalizzazioni)

Qui la Ferrari c’e’, ma e’ comunque a zero.

La mia personalissima opinione e’ che nessuno tocchera’ niente, e le cose resteranno come si trovano.

Diverso, invece, e’ il discorso sul fronte McLaren-Mercedes. Questa scuderia, gia’ l’anno scorso, era finita davanti al Grand Jury della F.I.A. per la famosa spy story ai danni della Ferrari. Tra l’altro la conferma che avessero copiato tantissimo viene proprio dalle prestazioni: la Ferrari l’anno scorso era al top, e idem la McLaren; quest’anno fanno ridere i polli entrambe!

Il fattaccio piu’ recente invece e’ relativo al sorpasso tra Trulli (Toyota) e Hamilton (McLaren) in regime di bandiere gialle, durante il Gran Premio di Melbourne (29 Marzo). Il regolamento della Formula 1 dice che, quando i commissari sventolano le bandiere gialle, i piloti non possono e non devono superarsi, e tutte le posizioni devono rimanere congelate. Accadde che, nonostante le bandiere, i due piloti si superarono fra loro, adducendo diverse giustificazioni, ma in sostanza la F.I.A., dopo aver ascoltato tutti, penalizzo’ Trulli! Salvo poi fare esattamente il contrario, dopo aver risentito le registrazioni delle comunicazioni radio tra pilota e team McLaren intercorse in quel frangente di gara. Hamilton aveva, di fatto, detto una grossa bugia… negando che il team l’avesse istruito sul da farsi, cosa smentita dalle registrazioni di cui sopra. Il pinocchio inglese (cosi’ lo chiamero’ da oggi in poi, The Pinokk), una volta smascherato, non solo si giustifico’ dando la colpa a un dirigente McLaren (che e’ fu sospeso dopo 34 anni di onoratissimo servizio!), dicendo che fu lui a dirgli di mentire, ma di recente si e’ anche dichiarato estremamente insoddisfatto del danno alla sua immagine causato dal comportamento della sua scuderia. Ma poverino…

Comunque, la McLaren dovra’ tornare di nuovo davanti all’Alta Corte, a pochi mesi di distanza dall’altra condanna. Proprio per questa ragione (sbagliare e’ umano, ma perseverare e’ diabolico), si prevedono pensatissime sanzioni, che potrebbero addirittura portare alla squalifica della scuderia. Hamilton, ovviamente, dovrebbe trovarsi un altro volante, e gia’ si parla della BrownGP al posto di Barrichello.

Finora, in tutto questo, la corsa in se’ si e’ smarrita strada facendo.

14 aprile 2009 Posted by | Aziende e dipendenti, Bestialita', Cose da ricordare, Cose tecniche | , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | 2 commenti

Post-gara Gran Premio di Malesia

Gara interrotta da un mostruoso temporale, per cui il commento generale ne risente, ma senz’altro si puo’ dire quanto segue:

1- La BrownGP e’ una conferma totale. Performance, strategia, efficienza, piloti, tutto funziona troppo bene. Nonostante i walzer dei pit stop e la non felice partenza di Button, al momento della bandiera rossa la situazione era questa

classifica

Come si puo’ vedere, Button aveva 34 secondi di vantaggio su Glock, e da uno a quattro giri su tutti gli altri. La corsa l’abbiamo vista e le condizioni erano le stesse per tutti. L’istantanea della classifica e’ impressionante. In realta’ poi, la classifica finale vede Heidfeld secondo e Glock terzo, ma cambia poco.

2- McLaren ha due piloti: Kovalainen e’ inutile, e lo dimostra anche oggi facendo subito un errore. Il bugiardone e imbroglione Hamilton conferma la sua dote migliore: il culo. Senza far nulla prende ancora punti. In realta’ scuderia e pilota dovrebbero cercare di concentrarsi sulla competizione, piu’ che continuare a fare brutte figure e alimentare polemiche.

3- La BMW di Kubica si rompe subito ma Heidfeld sale sul secondo gradino del podio, con una gara prudente. Difficile giudicarlo.

4- Renault e le altre minori non pervenute.

5- La RedBull conferma le doti velocistiche e le capacita’ di Vettel, ma la mancanza del K.E.R.S. inizia ad essere un problema. Sarebbe un peccato se in futuro non dovesse riuscire a competere per i primi posti a causa di questo.

6- La Ferrari dovrebbe farsi un profondissimo esame di coscienza. Al di la’ della prestazione, che resta scandalosa, e’ la strategia che, ancora un volta, e’ folle! Come gli e’ venuto in mente di richiamare dentro Raikkonen cosi’ presto e mettergli le gomme da bagnato quando ancora non pioveva?? E poi, evidentemente non paghi, hanno richiamato ai box entrambi i piloti per montargli le intermedie proprio quando e’ arrivato il temporale!! A casa chi gestisce le strategie, subito, prima che sia troppo tardi! Due gare su due e’ gia’ troppo! Ah… e giusto per mettere la ciliegina sulla torta, si e’ anche rotto il K.E.R.S. di Raikkonen 😦

7- Rosberg, con la sua ottima Williams fa una partenza al fulmicotone, e tiene autorevolmente tutti dietro. Poi la pioggia e i pit stop lo penalizzano eccessivamente. Qualche altro errore di strategia e qualche problema di assetto sul bagnato?

8- La Toyota c’e’ proprio! Gran qualifica e gran gara ma, soprattutto, gran strategia. Bel lavoro!

9- La Direzione di Gara (F.I.A.) ha preso la decisione giusta nel fermare la corsa: la sicurezza prima di tutto. Poi pero’ si e’ persa nell’attendere non si sa cosa. Era evidente che tra oscurita’ incombente, rischi e zero spettacolo, ripartire sarebbe stato comunque inutile e rischioso. Avrebbero dovuto dichiarare la gara conclusa dopo la bandiera rossa, e assegnare meta’ punteggio, come da regolamento. Invece raggiunge il culmine del nonsenso attendendo fino all’ultimo secondo, tenendo tutti sulla griglia di partenza e gli spettatori sotto l’acqua. E la classifica finale e’ arrivata solo dopo un’eternita’.

10- La mia previsione e’ che la BrownGP sia messa davvero meglio di tutti gli altri, e si candidi di diritto alla vittoria finale. Toyota, Williams, Redbull e forse BMW se la possono giocare. Per gli altri potrebbe gia’ essere tardi…

Commento alla gara precedente: Gran Premio d’Australia.

5 aprile 2009 Posted by | Cose da ricordare, Cose tecniche | , , , , , , , , , , , , , , , | 6 commenti

   

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