TuttoQua?

L'umanita' sta regredendo

Motorrad India

Da motociclista non potevo esimermi. Ho sempre avuto la moto, e sempre l’avro’, a costo di prenderla 3 volte all’anno. Hai capito moglie?!?

Da quando sono in India poi, la mia amatissima BMW R 1200 GS Adventure langue in solitudine nel garage di casa… vabbe’, maledetta India! L’avrei anche portata ma, ovviamente, in India non c’e’ l’assistenza BMW, quella c’e’ solo per le auto… Ma tanto, poi, dove sarei andato con la mia bella? A scorazzare per i colli di Gurgaon? Oppure ad ammazzarmi sotto un autobus o dentro una buca? Penso sia meglio che la moto sia rimasta a casa, sapete?

Ma in India, nel paese della tecnologia, nella piu’ grande democrazia del Mondo, nel paese della inarrestabile crescita economica, che moto ci sono?

Queste!! TIE’, va’ che roba!

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No, non vi sto prendendo in giro e non mi sto accanendo ingiustamente. Queste sono le moto. In particolare questo stupendo esemplare viola quaresima e’ una Hero Honda, Hero per Hero e Honda per Honda, facile no?

E’ una joint-venture tra un’azienda locale e il colosso giapponese. La Honda ci mette la tecnologia… oddio insomma… e la Hero ci mette non si sa che cosa, sicuramente la manodopera. Il risultato e’ un pezzo di ferro che sta alle moto come una moneta di cioccolata sta ad un doblone spagnolo del 1600.

La Honda vende anche da sola, ma la situazione non migliora granche’, poi ci sono Yamaha, Kawasaki e Bajaj, altra azienda indiana, e poco altro. Tutte producono gli stessi capolavori: delle minimoto che vanno da 100 cc a, nei casi piu’ rari, a 200 cc. La maggior parte, comunque, sono 100 e 125. E’ anche vero che costano un cavolo e quattro patate, e vanno dalle 35.000 Rupie fino alle 60.000, cioe’ da qualcosa come 500 Euro fino a 900/950 Euro. In Italia che ti compri per ‘sta cifra, nemmeno uno scooter usato senza motore del 1999!

Pero’ analizziamole, cosi’ vediamo di capire il perche’ di questi prezzi cosi’, come dire, …convenienti.

Il motore prima di tutto: sono poco piu’ performanti della mia lavatrice, tutti o quasi raffreddati ad aria, con una candelina li’ sulla testa, l’accelleratore a cavo tipo il Boxer della Piaggio, e un carburatorino che si vende e 10 Euro al quintale.

Gli ammortizzatori anteriori sono rigorosamente a steli non rovesciati, come si usava negli anni ’80, quelli posteriori sembrano quelli della bici da cross di mio fratello quando aveva 7 anni.

I freni? A tamburo e NON idraulici, ma a cavo, insomma tipo i freni della Graziella. Alcuni modelli molto, ma molto recenti, hanno l’anteriore a disco, ma si tratta di roba di lusso eh! Ma tanto a che serve il freno anteriore? Gli indiani, nella loro intelligenza superiore, grazie alle loro sopraffini menti matematiche, frenano sempre e comunque solo col posteriore, a rischio di spataccarsi per benino sulle corna di uno toro di passaggio. Lo sanno anche i bambini che in moto il freno di dietro serve a raddrizzare le curve, ma che ci posso fare? Loro so’ menti matematiche!

Trazione a catena, ma questo va bene, il problema e’ che a causa della condizione delle strade, sono costretti a rinchiuderla dentro quel carterino di plastica, tipo bici della nonna, che serviva ad evitare che la gonna lunga andasse a finire dentro i denti della corona. La plastica, come tutta la plastica utilizzata per costruire questi mezzi, e’ peggio della plastica che la FIAT usava per il cruscotto della Tipo negli anni ’90, e ho detto tutto!

E le ruote, le avete viste le ruote? Ma che sono ruote quelle? Il mio filo interdentale e’ piu’ spesso!

Ora fate attenzione: su quel coperchietto di plastica sotto la sella c’e’ scritto “CD Deluxe”, il che significa che esiste pure la versione base!!

Da poco la Yamaha ha lanciato la R15, che e’ la versione a triciclo della bellissima R1. Vi ricordate i tricicli che usavamo da bambini negli anni 70? Beh, quello, solo che c’e’ scritto Yamaha sul serbatoio. Dovreste vedere lo spot pubblicitario! Ci sono due che si rincorrono in pista, manco fossero Rossi e Stoner, con delle pieghe da paura!! Sembra che vadano a 300 Km/h e tirino delle staccate da brivido con tanto di spazzolata!

Sapete quanti cavalli ha la R15? … 17! Il mio vespone 150 del 1980 ne aveva di piu’ mi pare!

E la R15 qui e’ una bestia, una roba pazzesca.

C’e’ una specie di eccezione in tutto questo, la Royal Enfield, retaggio del leggendario marchio inglese che arrivo’ in India insieme ai coloni del 20-esimo secolo. Oggi Royal Enfield produce in India delle custom che arrivano anche a 500 cc, passando per i piu’ abbordabili 350 cc. Costano anche 100.000 rupie, ma almeno, non fosse altro perche’ sembrano le Harley Davidson dei poveri, fanno piu’ moto. Hanno solo un piccolo difettuccio, una cosa minima, come dire, trascurabile. Sono inguidabili, pesano come un carro Leopard e ti spaccano la schiena! Prova ad andare in piega con un siffatto cavallo di ferro e sei morto!

Inutile dirvi che qui, sulla stessa moto, ci vanno anche in 5… ovviamente solo chi guida avra’ il casco in testa, se l’avra’, ma questa e’ un’altra storia. Pero’ vi fornisco la prova, con foto scattata da me:

(clicca per ingrandire)

2 marzo 2009 Posted by | Aziende e dipendenti, Cose tecniche, L'India non puo' farcela! | , , , , , , , , , , | 6 commenti