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L'umanita' sta regredendo

Tinozza 2 – La Vendetta (parte 2a)

Qui c’e’ la parte 1a.

Eravamo rimasti alla preparazione del fondo, di cui riassuntino: erba(ccia di merda) tolta, livellato (alla meglio) il fondo, installate le 16 piastrelle di sostegno e disposto il foglione di plastica blu (si vede nella foto finale del POST precedente) che fa da primo strato sotto la piscina.

Arriva il momento di iniziare l’installazione, e la prima cosa da fare e’ spacchettare il tutto e apparecchiare ogni pezzo in bella mostra a terra, ordinatamente, in modo da avere tutto sotto gli occhi e poter verificare che ci siano tutti i componenti. Ora, a sentire il manuale, questa verifica va fatta e basta, ma all’atto pratico e’ impossibile. Primo perche’ i pezzi sono centinaia, e secondo perche’ alcune parti sono parzialmente assemblate e vanno smontate  e poi rimesse insieme in un certo modo. Farlo subito, senza seguire le istruzioni passo passo, significherebbe perdersi roba per la strada e correre al manicomio!

Comunque, alla bene e meglio, sembra ci sia tutto.

Una nota sugli imballi: maniacali, da dieci e lode. Cartone, carta, plastica, supportini in cartone pressato, cinghie e cinghiette di gomma. Ogni pezzo e’ avvolto nel suo ben di Dio, purtroppo da buttare via. Da un lato puo’ essere seccante immaginare di dover sprecare tutta questa roba, ma dall’altro un siffatto impacchettamento garantisce che non si rompa nulla. Infatti, tutto e’ perfettamente sano. Complimenti alla Intex.

Altra nota: solo lo spacchettamento prende un’oretta, da cui l’impossibilita’ di montare il tutto in due ore… ma transeat!

Cosa abbiamo, a grandi linee?

Un fondo di plastica, una vasca in liner, l’intelaiatura esterna e i relativi pannelli effetto legno, piedi e coperchi vari, motore e filtro a sabbia, kit di pulizia con skimmer, scaletta ma, soprattutto, una immensa quantita’ di tubi metallici bianchi a sezione tonda, che costituiscono i piedi (16) e l’intelaiatura orizzontale della vasca. Assemblando tutti questi pezzi, con gli opportuni raccordi e perni di fissaggio, si ottiene un cerchio di 508cm di diametro, sospeso a circa 125cm da terra, retto dai suddetti piedi.

Un lavoro della (stra)minchia, credetemi!

Con, in piu’, l’accortezza fondamentale (altrimenti non funziona un boia!) di aver infilato tutti i tubi in appositi passanti e apposite corde disposte tutte intorno alla vasca in liner. Che roba e’ il liner? In immenso pezzo di plastica morbida, spesso come la cellulite di una vecchia. La sola operazione di aprirlo, posarlo al centro e svolgerlo correttamente lungo la circonferenza e’ indegno di un essere umano.

Per fortuna che, in tutto questo, c’e’ sempre stata la mano santa di TuttoQua Girl che mi ha dato un valido aiuto, nonche’ svariati cazziatoni quando combinavo casini (non sempre… ehm ehm ehm…).

A questo punto le istruzioni dicevano: stendere il liner a terra e farlo scaldare al sole. Questo aiutera’ a stenderlo meglio e ad eliminare piu’ facilmente le pieghe… Quando l’abbiamo steso noi? Alle 20:00… col sole dietro la collina e l’ombra a scaldare il telone. E come si fa? Con l’olio di gomito, si fa!

Tira, spingi, voga, cazza, orza e vira, alla fine, in qualche modo, il coso e’ andato in posizione. Sembrava un foglio di carta prima accartocciato vigorosamente e poi ridisteso alla bene e meglio. Pazienza, s’aggiusta tutto.

Infiliamo i pali, mettiamo tutti i raccordi, agganciamo i piedi, il tutto in almeno un’ora di lavoro, e alla fine otteniamo… tah dah!!! Questo:

Clicca per ingrandire a 1024x768

Adesso si capisce meglio, neh? Vedete? Telo azzurro sul fondo, piedi infilati in tasche e corde, e anello metallico orizzontale.

Problema: i piedi non arrivano dove dovrebbero, cioe’ sulle mattonelle. ARGH! Se ne tiri uno, per via della corda bianca, ne accorci un altro. Ma io, che sono un ottimista, so che iniziando a riempire la piscina la vasca si dilatera’, e in qualche modo l’intera sagoma andra’ a posto (piu’ o meno…). TQG invece mi dice che ho sbagliato a prendere le misure e che il cerchio e’ troppo grande. Mmmm…

Inizio riempimento alle 21:30, con due canne dell’acqua in stereofonia. Dopo qualche minuto l’acqua sentenzia il suo poco cordiale responso: pende! Ma vaffanculo!

Non molto a dire la verita’. Se la foto davanti a voi fosse un orologio, vi direi che pende verso le ore 11:00 e un po’ verso le ore 02:00, e il dislivello si attesta, a occhio, tra uno e due quadratini (l’interno del liner e’ costellato di quadratini che fanno effetto piastrellina che ci deve essere in ogni piscina che si rispetti). Le istruzioni direbbero: se l’acqua non riempie uniformemente la vasca, smontare tutto e livellare bene il fondo…

COL CAZZO! A parte il fatto che non se ne parla proprio di smontare tutto, nemmeno morto, poi lo so che piu’ livellato di cosi’ non viene e che, infine, posso compensare con alcuni mattoncini di cui il retro del giardino abbonda. Magari il risultato estetico non sara’ da concorso, ma cio’ che conta e’ che il peso sia distribuito nel miglior modo possibile e non crei scompensi alla struttura. E poi, 1 quadratino corrisponde a circa 1 tonnellata d’acqua. Sono 20, non sara’ il 5% che pende da una parte a far crollare ‘sta cazzo di cupola di San Pietro!

Procedo, quindi lascio l’acqua aperta.

Alle 02:00 del mattino sono ancora li’ che ciondolo, e vado e vengo a controllare il livello dell’acqua. Ma soprattutto, ogni 5/10 minuti, vado a riequilibrare i piedi di metallo.

Non mi prendete per pazzo, va fatto, e per fortuna l’ho capito subito. Gonfiandosi d’acqua, il vascone di gomma spinge verso l’esterno, ma lo fa come gli pare, quindi bisogna continuamente sistemare i paletti verticali, in modo che restino tali. Nelle istruzioni (ahi ahi ahi!) questa cosa non c’e’ scritta, e uno se la deve immaginare.

Questo lavoro di raddrizzamento banane potete farlo fino a un certo punto, perche’ da circa meta’ livello d’acqua in poi… beh, provateci voi!! Se ci riuscite, vi chiamate Bruce Banner, e quando v’incazzate vi si squarciano i calzoni e diventate grossi, verdi e cazzutissimi!

Continua…

28 luglio 2011 - Posted by | Bestialita', Cose da ricordare, Cose tecniche | , , , , ,

9 commenti »

  1. Ma chi te l’ha fatto fare 🙂 Io avrei chiamato degli operai e avrei fatto fare tutto a loro. Si risparmia fatica (sicurissimo), tempo (certo) e soldi (considerando che in quel tempo si poteva fare qualcosa di più remunerativo)

    Commento di Cisco | 28 luglio 2011 | Rispondi

    • Cisco come darti torto? Ma qui si tratta di una questione di principio: dovevo prendermi una piccola rivincita sull’India. Non essendo riuscito, per colpa dell’inettitudine degli indiani, a farmi qualche bagno nella piscina di Gurgaon, mi sono sentito obbligato a fare tutto da solo. Per dimostrare a me stesso che da solo valgo piu’ di un esercito di beoti. E poi… Vuoi mettere la soddisfazione di poterlo raccontare sul blog? 😀

      Commento di tuttoqua | 28 luglio 2011 | Rispondi

  2. adesso aspettiamo la terza parte, l’entrata in acqua da parte della famiglia………
    ciao maurizio
    ps una piscina come la tua l’ho provata a casa di un amico, comoda e cosa importante, l’aveva montata lui!!!

    Commento di maurizio | 28 luglio 2011 | Rispondi

    • Un altro testardone 🙂 fagli i miei complimenti, poi se vuoi venire a sciacquare le terga anche qui sei il benvenuto. Domani arriva la terza parte 😉

      Commento di tuttoqua | 28 luglio 2011 | Rispondi

      • lui è stato più fortunato l’ha montata in uno spiazzo di cemento perfettamente livellato, quindi non ha dovuto spianare una collina.

        Commento di maurizio | 28 luglio 2011 | Rispondi

        • Immagino… Volendo avrei potuto farlo anch’io, ma avrei dovuto sacrificare un bel pezzo del vialetto sul fianco della casa, e sinceramente sarebbe stato un peccato.

          Commento di tuttoqua | 29 luglio 2011 | Rispondi

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