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L'umanita' sta regredendo

Post-gara Gran Premio d’Europa

Oggi a Valencia si e’ consumata una delle gare, forse, piu’ noiose di tutto il Mondiale. Gara ravvivata solo dal plateale errore della McLaren in occasione del secondo pit-stop di Lewis Hamilton, che ha fatto si’ che il pilota inglese lasciasse sull’asfalto spagnolo una meritatissima vittoria. Un’altra considerazione di carattere generale e’ relativa all’aerodinamica di queste vetture: le nuove restrizioni alle ali, introdotte col regolamento 2009, dovevano, nelle intenzioni della F.I.A., favorire i sorpassi. Invece e’ chiaro ormai anche ai ciechi che la situazione e’ esattamente opposta. In questa pista lenta, una vettura non poteva avvicinarsi a quella che la precedeva, a causa dell’effetto negativo della scia e della cosiddetta “aria sporca”. Dulcis in fundo, da notare come, gara dopo gara, le caratteristiche morfologiche delle vetture mutino, a favore anche di un’estetica piu’ accativante. Avevamo detto, a Marzo, che mai come quest’anno le monoposto fossero davvero brutte. I cambiamenti estetici sono il segno di profondissime modifiche tecniche, divenute indispensabili dopo aver assistito allo strapotere iniziale della BrownGP. Evidentemente, le nuove regole e il K.E.R.S. avevano costretto i team ad andare in pista con delle “mezze macchine”.

Vediamo team per team alcune considerazioni.

McLaren: la macchina conferma la crescita e, ormai, e’ tra le migliori. Hamilton, dal canto suo, dimostra ancora una volta di saper vincere e gestire quando si trova davanti. Peccato per l’errore madornale al pit-stop, perche’ oggi la gara sarebbe stata sicuramente sua. Kovalainen, pungolato dalle minacce di licenziamento, ha spinto, ma non e’ riuscito comunque a capitalizzare la partenza dalla prima fila, subito dietro il suo compagno. Peccato per lui, ma non ci aspettavamo nulla di meglio da un pilota nella media come lui.

BrownGP: si sono ripresi discretamente, la vittoria di Barrichello prova la ritrovata competitivita’ della vettura e, incredibilmente, anche l’enorme fame di successo del pilota Brasiliano, nonostante la sua “veneranda” eta’. Pensate che la sua ultima vittoria risaliva a 5 anni fa, quando guidava ancora una Ferrari. Incredibile il giro sotto il minuto e 39 secondi non appena l’aver appreso del problema di Hamilton! Jenson Button, invece, mi e’ sembrato sotto tono, e credo che abbia perso un po’ di mordente. Inoltre la sua auto oggi non mi e’ parsa a punto come quella del brasiliano. Ha limitato i danni, a causa dello stop di Vettel e delle difficolta’ di Webber, ma non mi pare che mostri un grande smalto in questo ultimo periodo. La scuderia inglese e i suoi piloti restano, in ogni caso, saldamente in testa alle due classifiche. La gioia di Rubens sul podio e’ stata, di per se’, uno spettacolo. Sono contento per lui, anche perche’ ha marcato il 100-esimo successo di un pilota brasiliano in Formula 1. E poi ha dedicato la gara a Felipe, quindi bravo due volte.

RedBull: chiariamo subito un punto: la macchina e’ sempre veloce, ma e’ una vettura che punta molto sull’aerodinamica e meno sull’equilibrio meccanico. Questa pista, dunque, non valorizza le doti della monoposto austriaca, ma gia’ la settimana prossima in Belgio rivedremo il missile rosso-blu. Webber ha fatto una gara onesta, evidentemente piu’ di cosi’ non si poteva proprio fare oggi. Suicida, invece, la decisione del team di mandare Vettel in pista con un motore gia’ a mezzo servizio. E, infatti, si e’ rotto e addio gara. E’ vero che i regolamenti consentono di utilizzare solo 8 motori a stagione e che Vettel stava montando gia’ il sesto, ma quando ci si gioca il Mondiale non si puo’ lavorare al risparmio, prendendosi dei rischi del genere. Risultato: il motore dovranno sostituirlo lo stesso, ma Vettel ha perso l’occasione di portare a casa punti importanti!

Ferrari: meritato il terzo posto di Raikkonen, e non certo “rubato” approfittando degli errori della McLaren (come Gianfranco Mazzoni, commentatore RAI, ha sostenuto durante il commento). I tempi della macchina sono stati all’altezza dei migliori, cosi’ come la gestione delle gomme e la strategia, che ha consentito al pilota finlandese di scavalcare Kovalainen al secondo pit-stop. Discutibilissima, invece, la gara di Luca Badoer. Io comprendo le difficolta’ generali, il fatto di non aver potuto provare la F60, l’essere stato lontano dai gran premi per 10 anni e tutto il resto. Pero’, resta pur sempre uno che, in 10 anni, ha percorso 140.000 Km alla guida di una monoposto Ferrari, e di gare ufficiali ne ha corse ben 48! Qualificarsi ultimo, ad un secondo e mezzo dal penultimo, e fare una gara vergognosa come quella di oggi (piena di errori vari, tra cui due testacoda da dilettante), lascia veramente l’amaro in bocca, e invita a una riflessione profonda. Ma allora gli altri esordienti, pur conducendo monoposto inferiori, quali orrende figuracce avrebbero dovuto fare? Mi riferisco a Jaime Alguersuari e a Romain Grosjean. Domenicali ha detto di essere contento, ma io non gli credo. Come avevamo gia’ detto, una volta appreso del forfait di Michael Schumacher, sarebbe stato assai meglio lanciare subito un giovane! E poi, uno che parte dicendo “non aspettatevi nulla”, non mostra alcuna motivazione. Chissa’ che questa performance non induca il Re a ripensare a quel suo dolorino al collo…

Renault: gara di casa, resa cosi’ cosi’. Alonso ha fatto quello che poteva, e anche Grosjean, al suo debutto. Forse offiranno alla RedBull il loro K.E.R.S. (che loro non utilizzano piu’), perche’ la scuderia austriaca vorrebbe provare ad inserirlo sulla propria monoposto, e cercare cosi’ di trarne qualche vantaggio gia’ dalla prossima gara.

BMW: hanno portato un telaio tutto nuovo, che non consente piu’ il montaggio del K.E.R.S. (incredibile se si pensa che proprio i tedeschi avevano spinto tantissimo per averlo!), sono andati leggermente meglio, ma niente di rilevante. Pare confermata la voce che, l’anno prossimo, li vedra’ fuori dal circus. A Peter Sauber l’arduo compito di salvare capra e cavoli.

Force India: “abbiamo fatto un passo avanti enorme!”. Si, si… abbiamo visto, bravi. Con a capo uno che si vanta di essere il seicentesimo-e-spiccioli uomo piu’ ricco del mondo ma che, essendo indiano, non paga dipendenti e fornitori.

Williams: ultimamente mi stanno un po’ antipatici, per aver negato a Schumy di testare la F60. Pero’ Rosberg si conferma sempre un gioiello prezioso e Nakajima la solita schiappa.

Toyota/ToroRosso: non pervenute.

Gianfranco Mazzoni: Mario Poltronieri, dove sei? Per favore, lascia che ti riesumino!

23 agosto 2009 Posted by | Aziende e dipendenti, Cose da ricordare, Cose tecniche | , , , , , , , , , , , , , , , , | 10 commenti